CINA. Pechino è in contatto con l’Emirato Islamico, se il governo sarà inclusivo

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La Cina manterrà i contatti con il regime provvisorio dei talebani, ma gli chiede di “ascoltare le opinioni di tutti i gruppi etnici e le fazioni”.

La Cina ha detto di essere pronta a mantenere la comunicazione con Kabul dopo che i Talebani hanno fatto “un passo necessario” nominando un governo provvisorio, il cui dominio da parte dei falchi potrebbe testare la volontà della comunità internazionale di sostenere il nuovo regime.

I Talebani hanno annunciato il 7 settembre un gabinetto interamente maschile, dominato dall’etnia Pashtun, con figure di alto livello famose per la loro linea dura negli anni Novanta e responsabili di attacchi contro le forze internazionali guidate dagli Stati Uniti negli ultimi due decenni, riporta Scmp.

I Talebani avevano promesso di formare un governo afghano inclusivo, uno tra i criteri per ottenere il riconoscimento internazionale di cui ha bisogno per evitare un crollo economico e una crisi alimentare.

«La Cina attribuisce grande importanza all’annuncio dei talebani afghani di un governo provvisorio (…) Questo è un passo necessario per ripristinare l’ordine interno e procedere verso la ricostruzione post-bellica», ha detto il ministero degli Esteri di Pechino. La Cina è «disposta a mantenere la comunicazione con il nuovo governo afghano», e ha ripetuto l’appello di Pechino per i talebani a tagliare i legami con tutti i gruppi terroristici, in particolare il Movimento islamico del Turkestan orientale, autore per la Cina degli attacchi nel Xinjiang.

«Speriamo che il nuovo regime afghano durante il periodo del governo provvisorio ascolti le opinioni di tutti i gruppi etnici e le fazioni in Afghanistan, e risponda alle speranze del suo popolo e della comunità internazionale» ha poi detto.

Già il 5 settembre Yue Xiaoyong, inviato speciale della Cina per gli affari dell’Afghanistan, ha tenuto una riunione con Pakistan, Iran, Tajikistan, Uzbekistan e Turkmenistan per discutere la situazione, ha fatto sapere il Ministero.

Il presidente americano Joe Biden ha detto che gli Stati Uniti erano “molto lontani” dal riconoscere i Talebani. Il Dipartimento di Stato ha espresso preoccupazioni sulla composizione di quello che è stato presentato come un gabinetto provvisorio, notando una mancanza di leader femminili e il preoccupante curriculum di alcuni di quelli nominati ai posti più alti: «Gli Stati Uniti giudicheranno i Talebani dalle loro azioni, non dalle parole».

La Cina è stata tra le prime grandi potenze a stabilire un contatto con i talebani dopo che questi hanno travolto l’Afghanistan e eliminato il governo Ghani dopo il ritiro delle truppe americane del mese scorso.

L’ambasciata cinese a Kabul è aperta, e il suo principale inviato nel paese ha incontrato alti funzionari talebani. Nell’ultima settimana, il viceministro degli Esteri cinese Wu Jianghao ha avuto una telefonata con Abdul Salam Hanafi, vice direttore dell’ufficio talebano in Qatar.

I dirigenti talebani hanno descritto la Cina come il partner più importante dell’Afghanistan e hanno riposto le loro speranze negli investimenti e nel sostegno cinese per ricostruire il paese. Ma Pechino non ha ancora offerto il suo riconoscimento formale al regime guidato dai Talebani, nonostante le speculazioni sul fatto che potrebbe occupare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti in Afghanistan. I responsabili della politica estera cinese e gli osservatori hanno detto che Pechino probabilmente monitorerà gli sviluppi con cautela e non si affretterà ad offrire un’approvazione ufficiale.

Antonio Albanese