CINA. Pechino dice “NO” nel 2020 a rischi finanziari sistemici 

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I leader cinesi hanno promesso di evitare rischi finanziari sistemici l’anno prossimo e di mantenere la crescita in una “gamma ragionevole”, riporta la Xinhua News Agency, citando una riunione del Politburo a Pechino avvenuta il 6 dicembre, mentre l’economia cinese stenta a spiegare ali, con una crescita registrata più lenta degli ultimi decenni.

L’incontro mensile del Politburo a 25 membri, presieduto dal presidente Xi Jinping, è stato preceduto da un’importante riunione di pianificazione nota come Central Economic Work Conference, che avrebbe deciso gli obiettivi per il 2020, tra i quali quanto il governo dovrebbe spendere e quale dovrebbe essere il tasso di crescita.

«I rischi e le sfide in patria e all’estero sono aumentati in modo significativo», ha riferito Xinhua, citando la dichiarazione finale della riunione, ripresa da Bloomberg.

L’economia cinese è cresciuta del 6% nel terzo trimestre, il tasso più lento degli ultimi decenni. I primi indicatori mostrano un ulteriore rallentamento nel mese di novembre e nel prossimo anno, con un quadro in peggioramento del commercio, del sentiment e dei prezzi di fabbrica.

Nei primi tre trimestri dell’anno, il Pil della Cina è cresciuto del 6,2 per cento a circa 69,78 trilioni di yuan (circa 9,92 trilioni di dollari), riporta Cgtn.

Il commercio estero della Cina si è espanso del 2,4 per cento anno su anno nei primi 10 mesi per raggiungere 25,63 trilioni di yuan (circa 3,67 trilioni di dollari). Il commercio di servizi, invece, è stato pari a 4,44 trilioni di yuan (circa 629,8 miliardi di dollari) nei primi 10 mesi, in crescita del 2,6% su base annua.

Gli Ide sono aumentati del 6,6 per cento rispetto all’anno precedente a 752,41 miliardi di yuan (circa 107 miliardi di dollari) nei primi 10 mesi. Gli investimenti diretti non finanziari in uscita in 164 paesi e regioni sono ammontati a 621,78 miliardi di yuan (90,46 miliardi di dollari) nel periodo, in crescita del 5,9% su base annua.

Nel frattempo, gli utili combinati delle imprese di Stato cinesi sono aumentati del 5,4 per cento su base annua a 2,94 trilioni di yuan (circa 418 miliardi di dollari) per il periodo gennaio-ottobre. Le entrate totali delle aziende di Stato hanno raggiunto i 50,13 trilioni di yuan nel periodo, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente.

La riunione del Politburo ha concluso che la tendenza di base a lungo termine di un’economia cinese stabile rimane, pur indicando le sfide delle potenze straniere: «Dobbiamo trasformare la pressione esterna in una forte forza trainante per approfondire le riforme e aprire maggiormente al mondo esterno, e concentrarci sulla gestione dei nostri affari», riporta Xinhua.

Graziella Giangiulio