CINA – Pechino 13/01/2015. L’agenzia anti-corruzione della Cina è a Pechino per un incontro di tre giorni, conclusosi il 13 gennaio, in cui è stata valutata la campagna anti-corruzione del 2014 e impostati i nuovi obiettivi per l’anno a venire.
È un processo che è iniziato alla fine del 2012, quando la campagna contro la corruzione nel paese è entrata nel pieno. Fu allora che il vice-premier Wang Qishan fu nominato a capo della Commissione centrale del Partito comunista cinese per il controllo disciplinare. Wang aveva avvertito i membri del Partito lo scorso ottobre che le divisioni in politica interna non sarebbero tollerate. All’inizio di questo mese, l’agenzia Xinhua ha fatto un raro riconoscimento dell’esistenza di fazioni all’interno del Partito, facendo anche il nome di alcuni alti funzionari caduti in disgrazia, poi collegati a varie fazioni. Il focus della campagna anti-corruzione del 2015 è incentrato alla lotta contro le fazioni interne al partito perché la corruzione all’interno delle fazioni minaccerebbe la struttura stessa del partito.
La campagna per stanare le cosiddette “grandi tigri” potrebbe ritorcersi contro se stessa se dimostrerà di avere troppo successo, soprattutto se il pubblico inizierà a perdere fiducia nei confronti del gruppo dirigente del Partito comunista cinese.