Stretta sulle ONG straniere operanti in Cina

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CINA – Pechino 28/04/2016. Un progetto di legge per regolamentare le Ong estere faciliterebbe una serie di restrizioni sulle loro operazioni e attività.

Il disegno di legge è stato sottoposto alla sua terza lettura alla sessione bimestrale del Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, riporta China Daily. Il disegno di legge regola le attività delle Ong estere in Cina e protegge i loro diritti e interessi. Molte di loro si sono impegnate nel fornire aiuti umanitari e scambi culturali in Cina svolgendo un ruolo positivo dopo la riforma e l’apertura del sistema cinese iniziata alla fine del 1970. Gli scambi e la cooperazione tra università, ospedali e istituti di ricerca della scienza e dell’ingegneria seguiranno i regolamenti esistenti. Il disegno di legge elimina la limitazione di un solo ufficio per le Ong sul continente cinese, anche se il loro numero e le posizioni devono essere approvate dall’autorità centrale; viene eliminato anche il limite di cinque anni relativo agli uffici di rappresentanza. Alle ong estere che svolgono attività temporanee in Cina sarà proibito il reclutamento, senza l’autorizzazione del Consiglio di Stato. Pur rimuovendo le restrizioni sul personale e sui volontari, saranno imposte regole più severe sulle fonti di finanziamento e le spese: le strutture devono avere i loro rapporti finanziari certificati e pubblicati. La nuova proposta di legge prevede che le Ong dovranno confrontarsi con l’ente regolatore 15 giorni prima dell’inizio del loro programma e i loro eventuali partner cinesi dovranno essere autorizzati. Il disegno di legge permetterebbe alla polizia di interrogare rappresentanti e dirigenti delle ong, e possono costringere il partner cinese a bloccare il programma di cooperazione, se lo si ritiene una minaccia alla sicurezza dello Stato.