CINA. Nuova carta verde per gli stranieri

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I residenti permanenti stranieri in Cina riceveranno la loro “carta verde” nel prossimo mese di luglio, per rendere più facile la vita quotidiana e il lavoro nel paese, secondo un piano di riforma rilasciato dal ministero della Pubblica Sicurezza, reso pubblico il 17 aprile.

L’attuale tessera di residente permanente, la carta verde cinese, sarà sostituita dalla Carta d’identità permanente per i residenti esteri.

Simile alla seconda generazione di carte d’identità per i cittadini cinesi, si tratta di una smart card a lettura ottica che conterrà un chip con le informazioni di identità dello straniero, che saranno condivise da ferrovie, compagnie aeree, alberghi e banche. La scheda ha anche caratteristiche anti-contraffazione, riporta China Daily.

Tutto il lavoro di preparazione sarà completato entro la fine di giugno, e i possessori di carta verde poi dovranno recarsi presso gli uffici della pubblica sicurezza per sostituire le carte in loro possesso. Se scelgono di non cambiarle con la nuova carta, le carte esistenti saranno ancora valide fino alla data di scadenza, secondo il ministero.

La Cina ha cominciato a rilasciare permessi di residenza permanente nel 2004. Tuttavia, nel corso degli anni: i dati del ministero mostrano che dal 2004 al 2013 solo a 7.356 stranieri sono stati concessi lo status di straniero residente.

Da settembre 2015, i governi in Cina hanno progressivamente allentato le politiche di residenza e di ingresso per gli stranieri, per attrarre più talenti dall’estero potenziando gli scambi internazionali.

Nel solo 2016, 1576 stranieri sono diventati residenti permanenti in Cina, in crescita del 163 per cento anno su anno, secondo il ministero.

Tuttavia, i possessori di carta verde hanno a lungo lamentato del fatto che la carta è più simile a un visto a lungo termine e che non facilitava la loro vita quotidiana.

Dai primi studi di febbraio, il ministero ha accelerato la riforma per «concedere ai titolari della carta verde più facile accesso ai servizi pubblici in Cina e consentire loro di godere di tutti i diritti connessi alla residenza», ha fatto sapere il ministero.

Anna Lotti