CINA. Nonostante la crisi, l’ASEAN resta prioritario per Pechino

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Nonostante il rallentamento della crescita interna, il Sud-Est asiatico rimarrà una priorità di investimento per la Cina e un obiettivo fondamentale per la sua Belt and Road Initiative: Pechino considera la regione importante da un punto di vista geopolitico per contrastare l’influenza degli Stati Uniti.

Il Sud-Est asiatico è anche un’importante fonte di minerali critici, compreso il nichel, per le ambizioni della Cina nel campo della tecnologia verde e dei veicoli elettrici, riporta Nikkei.

I contratti di investimento e di costruzione nell’ambito della Bri verso i paesi dell’Asean sono stati in media di circa 27,9 miliardi di dollari dal 2015 al 2019, prima di scendere a 10,8 miliardi di dollari nel 2021. L’anno scorso sono rimbalzati del 72% a 18,6 miliardi di dollari, secondo un rapporto di luglio di Maybank Singapore.

Poiché gli attuali legami della Cina con l’Occidente non sono buoni, Pechino si concentrerà sul Sud-Est asiatico e sul Medio Oriente. Le frequenti visite dei funzionari cinesi nel sud-est asiatico sono un’indicazione dell’importanza della regione per Pechino, nonché della volontà di contrastare l’influenza degli Stati Uniti.

Wang Yi si è recato a Singapore, Malesia e Cambogia in agosto per il suo primo viaggio all’estero dopo la sua riconferma a ministro degli Esteri a luglio.

Strategicamente, l’Asean si trova a cavallo delle rotte marittime nello Stretto di Malacca e nel Mar Cinese Meridionale attraverso le quali viene trasportata gran parte del petrolio, del gas e delle merci cinesi; inoltre, il Sud-Est asiatico è alla confluenza della competizione tra le grandi potenze e la sua importanza strategica per la Cina è cresciuta man mano che le tensioni tra Stati Uniti e Cina continuano ad aumentare.

Si prevede che gli investimenti del settore privato cinese per garantire materie prime e input intermedi, nonché per rafforzare le catene di approvvigionamento e i partenariati esteri, continueranno in linea con il commercio globale e la spinta agli investimenti del paese; anche se le società private cinesi ora incontrano difficoltà nell’ottenere fondi fuori dal paese a causa dei controlli sui capitali.

Il rallentamento della Cina rappresenta un rischio importante per l’economia mondiale, per i mercati delle materie prime e dell’energia, nonché per l’industria dei semiconduttori: prima della pandemia di Covid-19, la Cina era la fonte più importante per il turismo internazionale, spendendo 255 miliardi di dollari all’estero e rappresentando il 20% della spesa totale nel turismo internazionale.

Tuttavia, la stagnante economia interna della Cina potrebbe frenare la crescita nella regione dell’Asean poiché gli scambi con il suo principale partner commerciale regionale diminuiscono e i rigidi controlli sui capitali riducono il flusso di fondi dal settore privato cinese.

L’Indonesia, la più grande economia dell’Asean, è considerata da Pechino come il paese più influente della regione. Le aziende cinesi dominano le industrie indonesiane di estrazione del nichel e l’Indonesia è l’unico paese dell’Asean a costruire una ferrovia ad alta velocità nell’ambito della Bri.

Gli effetti negativi del rallentamento della Cina potrebbero essere mitigati dal consumo interno dell’Indonesia e dalle esportazioni di materie prime.

Luigi Medici

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