CINA. Nel Xinjiang per entrare in metro ci vuole la carta d’identità

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La prima metropolitana nello Xinjiang sta per essere aperta, ma potranno accedervi solo i passeggeri che mostreranno la propria carta d’identità al momento dell’acquisto dei biglietti. La prima linea della metropolitana di Urumqi collegherà l’aeroporto al centro della città (nella foto), altre tre linee sono in costruzione.

Queste norme si applicheranno per la nuova rete di trasporto nella capitale, Urumqi, e la loro introduzione è accompagnata da un rafforzamento della sicurezza nel cuore della regione della minoranza etnica Uigura.

I viaggiatori in Cina sono stati a lungo tenuti a mostrare i documenti d’identità per l’acquisto di biglietti ferroviari e dal marzo dello scorso anno è diventato obbligatorio per le corse di autobus a lunga percorrenza. Ma Urumqi sarà la prima città a richiedere la registrazione dei dati personali per il suo sistema ferroviario metropolitano, riporta Scmp. 

Il servizio ferroviario entrerà in servizio entro la fine di giugno e dovrebbe essere completamente aperto entro la fine dell’anno. Secondo un regolamento approvato dal comune, i passeggeri saranno tenuti a registrarsi al momento dell’acquisto dei biglietti.

Chi acquistasse biglietti con carte d’identità altrui dovrà pagare una multa compresa tra 50 e 200 yuan.

Secondo Human Rights Watch questo requisito fa parte di una rete sempre più stretta di sorveglianza e controllo nello Xinjiang. Nell’ultimo decennio, centinaia di persone sono state uccise negli scontri tra i musulmani uiguri e la maggioranza Han. Il governo ha incolpato gli estremisti islamici e i separatisti, ma i sostenitori uiguri affermano che la violenza è generata dalla repressione della libertà religiosa da parte del governo e dalle politiche etniche ingiuste hanno alimentato risentimento e violenza. 

Dal 2016 le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza e sorveglianza in tutta la regione, tra cui migliaia di stazioni di polizia recentemente installate. La pesante attività di polizia si avvale di tecnologie avanzate di monitoraggio per costruire uno “Stato di polizia di massa”.

I residenti di Urumqi sono spesso invitati a fornire il loro documento d’identità o a sottoporsi a scansioni facciali, presso i numerosi punti di controllo di sicurezza della città.

Misure di sicurezza severe sono già in atto sulle reti di autobus della città e in alcune stazioni non sono ammessi a bordo liquidi, nemmeno l’acqua potabile.

Luigi Medici