
Dato che le turbolenze nel settore immobiliare cinese hanno scosso i mercati obbligazionari della regione, tutti i gestori di obbligazioni ad alto rendimento dell’Asia si tengono alla larga da nuove operazioni di debito. I prezzi sono crollati e i rendimenti sono scesi, rendendo più difficile per le aziende emettere nuovo debito. I rendimenti di 43 fondi ad alto rendimento sono in calo del 15,8% finora nel 2021, rispetto a un guadagno dell’1,14% nello stesso periodo dell’anno scorso.
Si stima che 3,9 miliardi di dollari di debito ad alto rendimento scadranno prima della fine dell’anno, secondo quanto riporta AF.
Il rischio che gli sviluppatori immobiliari cinesi traballanti, guidati da Evergrande, scatenino una crisi del debito nazionale che rimbalza in tutto il mondo sembra essersi attenuato, ma è ancora una minaccia con effetti a catena che potrebbe esporre ciò che è nascosto sotto un oceano di liquidità globale creato dalle banche centrali.
La Federal Reserve lo ha detto la settimana scorsa, quando ha avvertito che le tensioni nel mercato immobiliare cinese potrebbero avere un impatto sugli Stati Uniti, «mettere a dura prova i mercati finanziari globali» e «porre rischi alla crescita globale».
Il mercato obbligazionario ad alto rendimento della regione asiatica è stato in subbuglio negli ultimi due mesi, poiché China Evergrande Group sta lottando per sopravvivere, e gli investitori cercano di valutare quali altri sviluppatori cinesi con problemi di liquidità non saranno in grado di effettuare i pagamenti previsti.
Nonostante un recente rimbalzo nei prezzi delle obbligazioni emesse dagli sviluppatori immobiliari cinesi, i loro rendimenti sono rimasti a livelli in cui il rifinanziamento non è fattibile per la maggior parte degli sviluppatori ad alto rendimento.
I rendimenti medi per il debito in dollari degli emittenti societari cinesi di grado speculativo hanno raggiunto un massimo storico del 28,54% il 16 novembre. Anche se i rendimenti sono caduti più di 330 punti base alla fine della scorsa settimana, dopo che alcuni investitori hanno interpretato i titoli dei media statali cinesi come un’allusione ad un allentamento delle restrizioni finanziarie, sono rimasti ad un’incredibile 25,24%.
Graziella Giangiulio