L’intensificato pattugliamento della Cina nello Stretto di Taiwan è il segnale della forte determinazione di Pechino a intensificare il controllo marittimo viste le crescenti tensioni con Taipei.
Il ministero cinese dei Trasporti ha affermato di aver effettuato un’operazione di pattugliamento nello Stretto di Taiwan lo scorso fine settimana per “migliorare il controllo del traffico marittimo e le capacità di soccorso di emergenza”, riporta Scmp.
L’esercitazione durata 30 ore e iniziata sabato 17 agosto è stata l’ultima delle operazioni di pattugliamento integrato della Cina, che hanno coinvolto la marina, la guardia costiera e altre forze dell’ordine e civili, per affermare i diritti di Pechino nello stretto e nelle acque contese, tra cui il Mar Cinese Meridionale.
Secondo la stampa cinese, le forze partecipanti si sarebbero “coordinate” ulteriormente viste le crescenti tensioni tra le due sponde dello Stretto.
Il pattugliamento è iniziato poco dopo l’apertura della stagione di pesca lungo la costa sud-orientale della Cina venerdì 16 agosto, un momento in cui oltre cinquantamila pescherecci entrano nello stretto, nel Mar Cinese Meridionale e in altre acque della regione. Ciò ha aumentato il rischio di collisione con navi commerciali, ha affermato il Ministero, riporta Beijing News.
Ben 55.000 pescherecci sono entrati nel Mar Cinese Orientale e nel Mar Cinese Meridionale, dal momento che il 16 agosto si è conclusa la moratoria estiva della pesca durata 3 mesi e mezzo. Il Ministero ha affermato che avrebbe intensificato i pattugliamenti per garantire la sicurezza dei trasporti in quelle aree, prosegue BN.
Secondo Xinhua, l’operazione ha coinvolto tre navi della Fujian Maritime Safety Administration e dell’Ufficio di soccorso del Mar Cinese Orientale. Il pattugliamento è durato 30 ore e mezza e ha coperto un’area di 765 km. L’operazione di quest’anno ha coperto un’area più ampia rispetto agli anni precedenti, secondo l’emittente statale CCTV.
Si è estesa fino a due miglia nautiche a est della linea mediana dello Stretto di Taiwan, raggiungendo a sud il Taiwan Shoal, una secca sottomarina all’estremità meridionale dello stretto, hanno affermato fonti del governo su WeChat il 18 agosto. Inoltre, la marina cinese sarebbe stata pronta a rispondere a qualsiasi potenziale azione di paesi stranieri.
Taiwan ha affermato di aver monitorato le imbarcazioni mentre attraversavano la linea mediana dello stretto: “Le imbarcazioni hanno brevemente attraversato la linea mediana intorno a mezzogiorno di domenica prima di tornare in Cina. Non sono entrate nelle acque riservate di Taiwan”, ha affermato la Guardia costiera taiwanese in una dichiarazione il 19 agosto.
Pechino intenderebbe presto estendere tali operazioni di sicurezza marittima al Mar Cinese Meridionale, per proteggere il gran numero di pescherecci lì presenti. Le tensioni sono aumentate nel Mar Cinese Meridionale tra Pechino e Manila, con entrambe le parti che il 19 agosto hanno scambiato accuse di “speronamento” nell’ultimo incidente che ha coinvolto le loro navi della guardia costiera vicino al Sabina Shoal.
Nel terzo plenum del Partito Comunista, Pechino si è impegnata a migliorare la gestione congiunta del partito, del governo, dell’esercito, della polizia e degli organismi civili per rafforzare la difesa dei confini terrestri e costieri; di conseguenza l’Esercito Popolare di Liberazione, la guardia costiera continentale e altre agenzie di polizia, tra cui il ministero dei Trasporti, hanno aumentato le attività nel Mar Cinese Meridionale e nei pressi di Taiwan negli ultimi mesi.
Antonio Albanese
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