Colpo a sorpresa nel governo cinese: torna alla ribalta Wang Yi. Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang è stato rimosso dal suo incarico, ha dichiarato martedì il massimo organo legislativo del Paese senza approfondire. In una riunione d’emergenza, il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo ha ritirato il portafoglio ministeriale di Qin e ha riconfermato il suo predecessore, Wang Yi, come suo sostituto.
Secondo i media statali, riporta Nikkei, il presidente Xi Jinping ha autorizzato la decisione. Il Comitato permanente ha inoltre nominato Pan Gongsheng governatore della banca centrale, in sostituzione di Yi Gan.
La posizione e lo stato di Qin sono stati al centro di molte speculazioni dopo la sua ultima apparizione in pubblico, il 25 giugno. Il Ministro ha saltato diversi eventi internazionali e visite di delegazioni straniere.
Dopo ripetute richieste di informazioni da parte dei media e notizie infondate, tra cui quella di una presunta relazione extraconiugale con una presentatrice televisiva, l’11 luglio il portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin ha dichiarato che Qin non avrebbe partecipato all’incontro annuale dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico a Giacarta per “motivi di salute”.
La Cina ha invece inviato il predecessore e diretto capo di Qin, Wang Yi. Wang è stato ripreso mentre accompagnava il Presidente Xi negli incontri, tra cui l’ex Presidente filippino Rodrigo Duterte e l’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger.
Stando a Nikkei, Qin aveva molti rivali e detrattori all’interno del ministero degli Esteri, il che suggerisce che potrebbe esserci stata una lotta di potere dopo la sua promozione al ruolo rispetto a candidati più esperti.
Qin, 57 anni, era stato nominato ministro a dicembre, dopo aver ricoperto per circa due anni il ruolo di ambasciatore della Cina negli Stati Uniti, diventando così uno dei più giovani ministri degli Esteri nella storia cinese. Negli ultimi anni, il Ministero ha guidato la diplomazia del “guerriero lupo” di Pechino, che si oppone a chiunque ritenga di interferire con gli interessi nazionali della Cina.
Prima della sua nomina, Qin era stato eletto al Comitato centrale del Partito comunista in occasione del congresso nazionale del partito, a ottobre, anche se la sua posizione all’interno della gerarchia del partito è rimasta relativamente bassa.
Non è insolito che i funzionari cinesi spariscano dalla circolazione con pochi chiarimenti, per poi riapparire in seguito e talvolta affrontare accuse legali.
Per quanto riguarda Qin, la sua vicinanza a Xi aggiunge una dimensione diversa al suo caso. Ora che la sua caduta in disgrazia è stata confermata, l’amministrazione del terzo mandato di Xi si trova di fronte a una sfida di credibilità, essendo composta da luogotenenti e collaboratori fidati accuratamente selezionati dal presidente stesso.
Luigi Medici