CINA. L’esercito nasce per fare la guerra

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Le forze militari di Pechino non potranno più fornire servizi a pagamento, tra cui trattamenti sanitari, istruzione, ricerca scientifica, immagazzinamento, editoria e pubblicistica e relativi servizi e prodotti ai civili.
Fino al 2016, il 40% dei progetti-servizi a pagamento è stato arrestato a livello nazionale.

L’obiettivo è quello di mantenere i militari concentrati sul loro compito principale: combattere, riporta il Rénmín Rìbào, cioè il People’s Daily Online.

La misura fa parte della campagna nazionale, proposta dal presidente Xi Jinping nel 2015, per bloccare tutti i servizi offerti a pagamento dalle forze arante e dalla polizia nel paese entro tre anni.

I servizi a pagamento per i civili sono stati garantiti da attività militari surplus, e il reddito derivante è stato destinato per incrementare i fondi per le truppe, migliorare l’efficienza delle risorse in eccesso, e esaltare le competenze dei militari professionisti.

Attualmente il 90% dei pazienti trattati negli ospedali militari sono civili. Ma, come se fosse un’azienda estesa, le forze armate hanno versato sempre più energia nel fare soldi, un dato che ha portato in alcuni casi a episodi di corruzione e detrimento in termini di formazione regolare.

Secondo la National Defense University dell’Esercito di Liberazione Popolare, la campagna in corso ha lo scopo di purificare la vita dei soldati, impedendogli di essere distratti da altre attività. Le forze armate sono nate per la guerra, afferma l’università, e così troppo coinvolgimento nell’economia sociale potrebbe mettere a rischio la loro natura e l’immagine.

Oltre a sottrarre energia, fare affari con il mondo civile rende la distribuzione dei benefici irregolare e ingiuste all’interno delle forze armate, perché le truppe di stanza nelle zone rurali potrebbero non avere le risorse per trarre profitti extra, mentre quelli stanziati in città avrebbero più risorse e quindi avere accesso a più profitti.

Gli economisti del Pla, inoltre, dicono che alcuni hanno anche usato quei soldi per riempirsi le tasche trasferendo illegalmente mezzi e materiale militare a determinati gruppi o imprese private.

Molti servizi, in particolare gli ospedali militari, potrebbero eventualmente essere trasferiti in gestione ai governi locali, riporta il giornale.

Maddalena Ingroia