CINA. Le nuove Tigri Asiatiche sfruttano la rete tecnologica di Pechino

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Le esportazioni cinesi verso il Sud-Est asiatico sono aumentate del 20% nel 2022, nonostante il calo su base annua delle esportazioni totali della Cina, determinato da un calo del 19% delle esportazioni verso gli Stati Uniti e del 17% delle esportazioni verso l’Unione Europea.

I 700 milioni di abitanti del Sud-Est asiatico si trovano sulla soglia di una trasformazione economica paragonabile all’ascesa delle “Tigri asiatiche” (Taiwan, Corea del Sud e Singapore) negli anni Ottanta e Novanta del Novecento.

La posizione di leader della Cina nel settore delle infrastrutture digitali e fisiche ha creato una partnership economica naturale con il Sud-est asiatico, che rappresenta un vasto bacino di giovani lavoratori in grado di sostituire la forza lavoro industriale cinese, che sta invecchiando e diminuendo. Il Sud-est asiatico è in testa alla classifica della crescita economica mondiale, insieme all’Asia meridionale.

L’infrastruttura digitale cinese è un fattore chiave in questa fiorente relazione economica. Nel 2020, la Cina ha esportato verso i membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, Asean, quasi il doppio rispetto all’Asia sviluppata, cioè: Giappone, Taiwan e Corea del Sud.

Nonostante la posizione di leadership della Cina nel commercio del Sud-Est asiatico, gli investitori statunitensi ed europei dominano gli investimenti diretti esteri nella regione.

La Cina ha finanziato solo 13 miliardi di dollari di investimenti diretti nella regione nel 2021, rispetto ai 40 miliardi di dollari degli Stati Uniti e ai 27 miliardi di dollari dell’Unione Europea.

La Cina sembra meno interessata ad acquisire il controllo degli asset regionali che al commercio. Le nazioni del Sud-Est asiatico sono sensibili alla sovranità nazionale e riluttanti a cedere la proprietà di beni critici al gigante economico che si trova a nord.

Complessivamente, le esportazioni cinesi verso il Sud globale, compresi Asean, Africa e America Latina, sono quasi raddoppiate rispetto ai livelli pre-Covid, raggiungendo un tasso annuo di circa 900 miliardi di dollari nel 2022, il doppio delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti o l’Unione Europea. L’India, concorrente regionale della Cina, rimane un mercato relativamente piccolo rispetto al Sud-Est asiatico, con circa 120 miliardi di dollari di esportazioni totali nel 2022. Tuttavia, la Cina rappresenta circa il 30% del totale delle esportazioni non petrolifere dell’India ed è la principale fonte di prodotti manifatturieri del Paese.

Inoltre, l’Asean sta per diventare la quarta economia mondiale entro il 2030, mentre sta vivendo una transizione epocale caratterizzata da cambiamento demografico verso una popolazione più giovane, classe media in crescita e una rapida adozione della tecnologia.

Con molti mercati “mobile-first” nella regione, l’Asean dovrebbe vedere un rapido aumento dell’uso della tecnologia per una crescita della sua economia digitale di 6,4 volte, da 31 miliardi di dollari nel 2015 a 197 miliardi di dollari entro il 2025.

La posizione di leader della Cina nelle infrastrutture digitali rappresenta quindi un vantaggio decisivo negli scambi commerciali con l’Asean. La strategia cinese è incentrata sulla creazione di mercati futuri per i propri prodotti, fornendo banda larga, cloud computing e formazione ai Paesi del Sud-Est asiatico.

Huawei e Zte si sono posizionate con successo come fornitori di cybersicurezza per il governo e la società indonesiani, ad esempio. Come in tutto l’Asean. Huawei ha collaborato con il ministero dell’Economia Digitale della Thailandia.

Con un Pil pro capite di soli 5.760 dollari, l’Asean ha un enorme margine di crescita grazie alle infrastrutture fisiche e alla connettività digitale che consentono di creare nuove industrie. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il Pil pro capite della regione in termini di parità di potere d’acquisto è quasi tre volte il Pil pro capite in dollari. Il potere d’acquisto della valuta estera nelle economie locali è moltiplicato dalla sottovalutazione delle valute della regione.

Man mano che il valore del Pil in dollari convergerà verso la parità di potere d’acquisto, la capacità di importazione dei 700 milioni di abitanti del Sud-Est asiatico aumenterà. I notevoli tassi di crescita che la Cina ha registrato nel suo commercio con la regione possono essere sostenuti per gli anni a venire e l’emergere delle nuove Tigri asiatiche potrebbe essere l’evento macroeconomico più importante dei prossimi due decenni.

Antonio Albanese

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