CINA. Le multinazionali dell’UE aprono impianti in Cina, mentre gli USA si sganciano

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Una serie di eventi societari in Cina stanno lumeggiando una situazione ben diversa da quella narrata dai media internazionali. Queste novità includono l’avvio della produzione del nuovo complesso industriale della Basf a Zhanjiang e la messa in funzione della fabbrica di robotica all’avanguardia della Abb a Shanghai, nuovi grandi investimenti europei in controtendenza rispetto al “disaccoppiamento” degli Stati Uniti dalla Cina.

Il 6 settembre scorso, Basf ha annunciato l’inaugurazione del primo impianto di produzione del suo complesso industriale di Zhanjiang Verbund, nella provincia meridionale cinese del Guangdong. L’impianto è progettato per produrre 60.000 tonnellate metriche di tecnopolimeri all’anno, destinate principalmente all’industria automobilistica ed elettronica cinese.

La capacità annua di Basf, il più grande produttore mondiale di prodotti chimici, di produrre tecnopolimeri nella regione Asia-Pacifico salirà a 420.000 tonnellate.

Il sito di Zhanjiang Verbund ha una superficie di circa nove chilometri quadrati e si prevede che l’investimento totale raggiungerà circa 10 miliardi di euro entro il 2030. Sarà il più grande investimento estero di Basf fino ad oggi e il primo progetto di industria chimica pesante in Cina ad essere interamente posseduto e gestito da una società straniera.

BASF gestisce attualmente sei siti simili: in Germania, Belgio, Texas, Louisiana, Malesia e Nanchino; sarà il settimo e il terzo più grande dell’azienda.

L’entrata in funzione di un secondo impianto dedicato alla produzione di poliuretani termoplastici è prevista per il 2023. Seguirà la costruzione di uno steam cracker per la produzione di etilene e altri prodotti petrolchimici. Basf prevede di alimentare l’intero sito di Zhanjiang con energia rinnovabile entro il 2025. L’espansione e la diversificazione della produzione dovrebbero continuare fino al completo utilizzo del sito alla fine del decennio.

Inoltre, il 2 settembre, China Daily riportava che la nuova fabbrica di robotica di Abb a Shanghai è nella fase finale di messa in funzione e dovrebbe essere operativa nei prossimi mesi. Costruita al costo di circa 150 milioni di euro, sarà «un centro dove i robot fanno i robot», riporta AT.

Multinazionale con sede a Zurigo, Abb è anche leader nell’automazione di processo, nei motori, nei prodotti per la trasmissione di potenza e nell’elettrificazione.

Il nuovo stabilimento di Abb è in linea con il 14° Piano quinquennale cinese, che mira a rendere il Paese «un hub globale per l’innovazione robotica entro il 2025, mettendo insieme un gruppo di imprese leader con competitività internazionale e formando diversi cluster industriali con influenza internazionale».

A luglio, il gigante aerospaziale francese Airbus ha annunciato di aver ricevuto ordini per 292 aeromobili passeggeri A320 da Air China, China Eastern, China Southern e Shenzhen Airlines, «a dimostrazione del positivo slancio di ripresa e delle prospettive di prosperità del mercato aeronautico cinese».

Lucia Giannini