CINA. La nuova Zecca globale 

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Mentre Pechino cerca di aumentare la propria influenza sull’economia e sulla geopolitica mondiale, la Cina si sta trasformando nella zecca globale poiché sta stampando valuta estera su vasta scala. Numerose fonti della China Banknote Printing and Minting Corporation, citate dal South China Morning Post hanno confermato che gli impianti di produzione di banconote in tutto il paese stavano funzionando quasi a capacità piena per raggiungere una quota insolitamente elevata fissata dal governo quest’anno.

Il settore non sta stampando esclusivamente Yuan, ma monete dei paesi esteri che partecipano alla Belt and Road Initiative. La zecca di Stato, che ha sede nel distretto Xicheng di Pechino, è definita il più grande stampatore di denaro al mondo: con più di 18.000 dipendenti, gestisce più di 10 stabilimenti rigorosamente sorvegliati per la produzione di banconote e monete. L’ente omologo statunitense, l’US Bureau of Engraving and Printing, impiega un decimo del personale e gestisce due stabilimenti; mentre il numero due al mondo, l’azienda britannica De La Rue, alla fine dello scorso anno aveva poco più di 3.100 dipendenti.

In Cina, oramai, dalle grandi città ai villaggi più remoti, gli smartphone sono diventati l’effettivo portafogli, la maggior parte delle transazioni ora vengono effettuate in digitale. La più grande cartiera monetaria della Cina a Baoding, provincia di Hebei, è entrata in azione con l’arrivo improvviso di “grandi ordini” e le macchine «funzionano a pieno regime da mesi», riporta il giornale, dicendo che anche altri stabilimenti in tutta la Cina hanno avuto un improvvisa impennata delle richieste. 

La maggior parte delle banconote che gli impianti starebbero producendo non sono yuan. Secondo la China Banknote Printing and Minting Corporation, Pechino non ha stampato valuta estera fino a poco tempo fa. Nel 2013, Pechino ha lanciato la Belt and Road Initiative, un piano di sviluppo globale che coinvolge circa 60 paesi da Asia, Europa e Africa per stimolare la crescita economica con grandi investimenti di capitale e progetti di costruzione di infrastrutture.

Due anni dopo, la Cina ha iniziato a stampare banconote da 100 rupie per il Nepal, e da allora l’azienda ha iniziato a stampare valuta in diversi paesi, tra cui Thailandia, Bangladesh, Sri Lanka, Malesia, India, Brasile e Polonia; il numero reale dei paesi che hanno o progettano di esternalizzare la stampa di valuta in Cina potrebbe essere molto più grande. Alcuni governi hanno chiesto a Pechino di non pubblicizzare l’accordo perché sono preoccupati che tali informazioni potrebbero compromettere la sicurezza nazionale o innescare dibattiti in patria.

Graziella Giangiulio