CINA – Pechino 15/05/2015. Dialoghi timidi ma proficui tra il leader indiano quello cinese.
Il primo ministro indiano, Narendra Modi, durante una visita all’Università di Pechino seguita ad un bilaterale con Li Kequiang, il 15 maggio, ha sottolineato la necessità di risolvere con urgenza l’annosa disputa di confine con la Cina: «Dobbiamo affrontare le questioni che creano dubbi e generano sfiducia nella nostra relazione». Parlando liberamente del confronto sui confini, riporta il canale televisivo Ndtv, in un momento in cui i due paesi si sforzano di costruire legami economici, Modi ha detto che la disputa di confine deve essere affrontata in base ai «principi della sicurezza reciproca e della parità (…) La soluzione deve più che risolvere la questione di confine (…) Dovrebbe risolversi in maniera da trasformare il nostro rapporto e non causare nuove interruzioni (…) L’incertezza incombe sempre sulle aree sensibili delle nostre regioni di confine perché nessuna delle due parti sa dove cada la linea di controllo effettivo in queste aree (…) Dobbiamo fare in modo che il nostro rapporto con la patria di altri popoli non diventi irritante l’uno per l’altro», ha detto Modi che sempre nella mattina se 15 maggio ha incontrato il premier cinese Li Keqiang discutendo di come raffreddare la tensione lungo il confine. I due paesi hanno deciso di iniziare una serie di visite annuali tra le loro forze armate, di ampliare gli scambi tra i diversi comandanti delle forze di frontiera e iniziare a utilizzare un numero verde militare per disinnescare eventuali incidenti al confine, secondo una dichiarazione congiunta. Nello specifico la Cina rivendica l’Arunachal Pradesh come Tibet meridionale, mentre l’India afferma che la Cina occupi 38mila chilometri quadrati del suo territorio sull’altopiano Aksai Chin nell’Himalaya occidentale. Nel suo discorso Modi ha poi annunciato visti elettronici per i turisti cinesi: «Dobbiamo cercare ispirazione dagli antichi monaci per mescolarsi reciprocamente. Per questo motivo stiamo ampliando i visti elettronici per la Cina» ha detto Modi agli studenti dell’Università Tsinghua. L’annuncio del premier indiano ha sorpreso perché è arrivato poche ore dopo che il ministro degli Esteri indiano S. Jaishankar aveva detto ai giornalisti che non era ancora stato definito nulla sui visti elettronici da e per la Cina e inoltre non ha ritenuto importanti gli ammonimenti dell’intelligence indiana che da tempo rallentavano la questione.