CINA. Il valore del rapporto con l’UE nella nuova era Trump

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Nonostante la telefonata tra Xi Jinping e Donald Trump, resa pubblica dai media cinesi e pa predenza del vice premier cinese alla cerimonia d’insediamento del Tycoon alla Casa Bianca, Donald Trump ha sempre un talento confondere la Cina

Durante la sua prima campagna presidenziale, ha accusato la Cina di “violentare” gli Stati Uniti attraverso pratiche commerciali sleali. Ma più avanti nel suo primo mandato come presidente degli Stati Uniti, Trump ha anche definito il presidente cinese Xi Jinping un “buon amico”, riporta AT.

Durante la campagna presidenziale del 2024, Trump ha suggerito che sarebbe stato duro con la Cina in un secondo mandato e ora, a pochi giorni dalla sua nomina a presidente, nulla sembra destinato a cambiare. Trump e Xi nella loro telefonata avrebbero parlato di questioni economiche tra States e Celeste Impero, oltre che dei conflitti attuali, ma nulla è cambiato nella postura della entrante Amministrazione Usa.

Trump ha suggerito che potrebbe aumentare i dazi su tutti i beni cinesi fino al 60% e ha scelto Marco Rubio come segretario di Stato e Mark Waltz come consigliere per la sicurezza nazionale. Entrambi sono “falchi della Cina” che credono che Washington dovrebbe inasprire la sua posizione contro Pechino e vedono la Cina come una minaccia alla sicurezza nazionale per gli Stati Uniti.

Pechino ha cercato di prepararsi a un clima statunitense più duro, il che potrebbe spiegare perché ha aumentato gli scambi commerciali con il Sud-est asiatico, l’America Latina e il Medio Oriente negli ultimi anni. Pertanto, la Cina potrebbe cercare di coinvolgere l’Occidente, almeno la sua parte non statunitense, per una serie di ragioni economiche, politiche e di sicurezza.

Il governo cinese potrebbe vedere Ottawa come una soluzione per aiutare a soddisfare le esigenze energetiche della Cina, poiché il Canada è ricco di petrolio, carbone e ferro. Potrebbe persino riscaldarsi nei confronti di Canberra, poiché l’Australia ha abbondanti quantità di litio, che è fondamentale per la produzione di veicoli elettrici.

In definitiva, tuttavia, la Cina potrebbe aver bisogno di mantenere i legami e migliorare le sue relazioni con l’Uniojne europea. L’UE è il secondo partner commerciale della Cina e le esportazioni verso l’Unione sono aumentate negli ultimi anni.

Pechino ha incrementato la produzione ad alta intensità tecnologica, veicoli elettrici, batterie agli ioni di litio e celle solari, esportati verso l’Ue. Poiché questo prodotti rappresentano una componente importante nella crescita economica della Cina, l’UE, in quanto consumatore significativo di tali prodotti, rappresenta un mercato cruciale per la Cina. Tuttavia, l’UE non è una vittoria facile.

Bruxelles ha accusato Pechino di sovvenzionare ingiustamente le aziende cinesi di veicoli elettrici e ha imposto tariffe fino al 45,3% su questi beni dalla fine di ottobre 2024. Ma la Cina potrebbe avere un margine sostanziale per appianare le relazioni con il blocco europeo e ci sono segnali che ciò stia accadendo.

Tuttavia, la recente controversia sul potenziale coinvolgimento della Cina nella interruzione dei cavi sottomarini nel Mar Baltico non ha certo aiutato nell’appianare la situazione.

Fortunatamente per la Cina, l’UE non è un fronte unito. I modelli di voto sulle tariffe sui veicoli elettrici cinesi nel 2024 rivelano un fatto interessante: dieci nazioni le hanno sostenute, cinque erano contrarie e 12 si sono astenute.

Potenzialmente, Pechino potrebbe influenzare i detrattori e gli indecisi a Bruxelles abbassando le barriere all’ingresso per le aziende dell’UE che entrano nel mercato cinese e riducendo le sovvenzioni per le aziende cinesi che competono in Europa.

La Cina ha una partnership “senza limiti” con la Russia e questo si è rivelato una preoccupazione per l’Occidente e in particolare per l’Europa. In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, la NATO ha dichiarato: “Le ambizioni dichiarate e le politiche coercitive della Repubblica Popolare Cinese sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori”.

Le crescenti preoccupazioni per le attività della Cina in Europa e Asia potrebbero aver spinto la NATO a invitare Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud (noti come Asia Pacific 4 o AP4) al vertice NATO di giugno 2022 e poi ad intrattenervi rapporti più o meno stretti, anche se i funzionari europei hanno respinto un’alleanza formale tra la NATO e gli stati asiatici, ci sono discussioni e incontri sempre più frequenti tra le due parti.

Pechino potrebbe aiutarsi risolvendo una delle questioni geopolitiche più spinose dell’Europa, la guerra tra Ucraina e Russia, anche se ciò sembra improbabile. 

La Cina continuerà a impegnarsi con gli Stati Uniti. Oltre a essere il terzo partner commerciale della Cina dopo l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, ASEAN, e l’UE, la superpotenza occidentale rimane una potenza tecnologica, economica e militare.

Se la Cina riesce a incunearsi nei cleavages politici dell’Ue, il pericolo Trump per la sua economia potrebbe non essere così significativo.

Luigi Medici 

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