Il China’s Purchasing Manager Index, Pmi, indicatore della salute economica dei settori manifatturiero e dei servizi, si è attestato a 51,1 punti a luglio, registrando una crescita per il quinto mese consecutivo, secondo i dati ufficiali pubblicati il 31 luglio. Il dato ha superato le aspettative degli analisti, che avevano previsto un Pmi di 50,7 punti per questo mese.
Una lettura dell’indice al di sopra di 50 significa espansione, mentre una lettura al di sotto di questa significa contrazione, riporta Laht. Il dato, rilasciato dal National Bureau of Statistics, Nvs, di Pechino, mostra un recupero in quanto l’indicatore ha evitato la contrazione per il quinto mese consecutivo dopo essere precipitato a 35,7 punti a febbraio a causa di un arresto dell’attività economica nel Paese a causa del coronavirus.
A febbraio, la crisi del coronavirus ha causato un calo della produzione ancora maggiore dei 38,8 punti registrati nel novembre 2008, durante la crisi economica globale. In una ripartizione per dimensioni, l’indicatore per le grandi imprese è sceso di 0,1 punti in luglio a 52, mentre per quelle medie è cresciuto di 1 punto a 51,2, e per quelle piccole si è ridotto di 0,3 punti a 48,6.
Tre dei cinque sottoindici che compongono il Pmi manifatturiero erano superiori alla soglia dei 50 punti: il sottoindice per la produzione a 54 punti, quello dei nuovi ordini a 51,7 e quello dei tempi di consegna dei fornitori a 50,4. Tuttavia, il sottoindice per l’occupazione è diminuito di 0,2 punti a 49,3 e quello per la fornitura di materie prime a 47,9.
Il Pmi per le imprese non legate al settore manifatturiero era di 54,2 punti a luglio. Si è attestato a 54,4 punti a giugno, 53,6 a maggio, 53,2 ad aprile, 52,3 a marzo e un triste 29,6 a febbraio. Il settore dei servizi, che rappresenta oltre la metà del prodotto interno lordo del Paese, si è attestato a 53,1 punti in luglio, dopo i 53,4 e i 52,3 di giugno e maggio rispettivamente.
La Nbs ha indicato che, nella ripartizione di queste attività, solo l’indice dei prezzi di vendita si è espanso a 50,1 punti, con un aumento di 0,6 punti rispetto al mese precedente e un ritorno alla crescita. L’indice dell’attività economica prevista, che misura la fiducia delle imprese non manifatturiere nello sviluppo futuro del mercato, è cresciuto di 1,9 punti a 62,2.
L’indice globale della produzione Pmi, che combina industrie manifatturiere e non manifatturiere, si è attestato a 54,1 punti a luglio rispetto a 54,2 a giugno.
Tommaso dal Passo