CINA. Il mondo, e l’ONU, che verrà secondo Pechino

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Il “documento di posizione” di Pechino sul 75° anniversario dell’Onu, esprime la visione della Cina sul mondo che verrà: «La pandemia Covid-19 sta aggravando le trasformazioni che si verificano una sola volta in un secolo nel mondo. Stiamo entrando in un periodo di turbolenze e cambiamenti, e stiamo assistendo all’aumento del protezionismo, dell’unilateralismo e delle pratiche di bullismo internazionale».

«Alcuni paesi e forze politiche continuano a fare il gioco delle colpe, chiedendo a gran voce il “disaccoppiamento” e il ritiro dalle organizzazioni e dagli accordi internazionali», recita la dichiarazione politica cinese, ripresa da Anadolu, riferendosi agli Stati Uniti che si sono ritirati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Oms, e hanno anche chiesto il disaccoppiamento della loro economia dalla Cina.

Il commercio bilaterale tra Cina e Stati Uniti è salito a 560 miliardi di dollari l’anno scorso, mentre le relazioni bilaterali hanno raggiunto il minimo storico dopo i tentativi del presidente americano Donald Trump di equilibrare il commercio. Le due parti si sono scontrate su Hong Kong e sui diritti degli uiguri, e Washington ha preso di mira le aziende cinesi con una serie di sanzioni: «Quello che stanno facendo è sabotare la cooperazione internazionale, alimentando il confronto tra ideologie e sistemi sociali e mettendo il mondo in grave pericolo», afferma Pechino pur senza nominare gli Stati Uniti.

Pechino ha anche dovuto affrontare il contraccolpo del Covid-19 comparso per la prima volta a Wuhan, in Cina, a dicembre 2019. Trump ha condotto una campagna insieme all’Australia e ad altri alleati, accusando la Cina e cercando di scoprire l’origine dell’infezione. La Cina ha detto che «tali azioni di sabotaggio e di confronto», nonostante ciò, «la pace e lo sviluppo rimangono il tema dei nostri tempi (…) L’ascesa dei mercati emergenti e dei Paesi in via di sviluppo rimane invariata, la tendenza verso un mondo multipolare rimane invariata, e la continua globalizzazione economica, nonostante i colpi di scena, rimane invariata», ha aggiunto.

La Cina chiede un “nuovo e migliore progetto” per il bene delle generazioni successive: «Tutti i paesi devono guardare oltre la pandemia e trovare risposte alle principali domande, come ad esempio come sarà il mondo e di che tipo di Onu ha bisogno il mondo»; secondo Pechino tutti i paesi dovrebbero congiuntamente «sostenere l’esito della guerra mondiale antifascista e opporsi a qualsiasi tentativo di far tornare indietro l’orologio della storia (…) Dobbiamo rifiutare l’unilateralismo, l’egemonia e la politica di potere (…) Tutti i Paesi sono uguali, indipendentemente dalle loro dimensioni, dalla loro forza o dalla loro ricchezza. Dobbiamo rispettare la scelta indipendente del sistema sociale e del percorso di sviluppo degli altri Paesi, opporci all’ingerenza negli affari interni e promuovere un nuovo tipo di relazioni internazionali caratterizzate dal rispetto reciproco, dall’equità, dalla giustizia e da una cooperazione vantaggiosa per tutti”», ha aggiunto.

A livello economico, la Cina ha sollecitato la cooperazione Nord-Sud “«come canale principale e la cooperazione Sud-Sud come complemento (…) Dovremmo rafforzare la cooperazione internazionale sulla riduzione della povertà e dare priorità a questo sforzo nell’attuazione dell’Agenda 2030, in modo da sradicare la povertà estrema il più presto possibile», chiedendo un regime commerciale multilaterale incentrato sull’Organizzazione mondiale del commercio e basato su regole.

Luigi Medici