
La Cina sta consolidando il suo predominio nel mercato globale della robotica industriale, rappresentando il 41% del parco robot operativo mondiale e oltre la metà di tutte le nuove installazioni nel 2024, secondo il rapporto World Robotics 2025 della Federazione Internazionale di Robotica (IFR).
Pechino ha aggiunto 295.000 robot industriali nel solo 2024, più del resto del mondo messo insieme, portando il suo parco robot operativo totale a due milioni di unità, ovvero più di quattro volte il numero installato in Giappone, il secondo mercato mondiale. L’incessante spinta all’automazione della Cina riflette una combinazione di domanda strutturale e politica strategica, riporta BneIntelliNews.
Di fronte all’aumento del costo del lavoro, al declino demografico e all’ambizione di potenziare la propria base manifatturiera, Pechino ha fatto della robotica industriale una priorità nazionale: “Nessun altro Paese sta installando robot con la stessa portata o velocità della Cina”, ha osservato l’IFR.
La Cina impiega ogni anno più robot industriali rispetto ai cinque paesi successivi messi insieme, tra cui Giappone, Stati Uniti, Corea del Sud e Germania. Sebbene queste economie avanzate rimangano importanti centri di innovazione e sviluppo robotico, la Cina è emersa come epicentro globale per implementazione e scala operativa. La spinta cinese all’automazione non è guidata esclusivamente dal mercato. Il governo ha investito in produttori nazionali di robot e ha legato la robotica a politiche industriali come il programma “Made in China 2025” e all’obiettivo più ampio di ridurre la dipendenza dalle tecnologie di base straniere.
Mentre le prime ondate di robot industriali in Cina sono state in gran parte importate negli ultimi cinque anni si è assistito a una rapida espansione delle aziende cinesi sia nel settore manifatturiero che in quello dell’integrazione di sistemi. Secondo IFR, i produttori locali rappresentano ora una quota crescente di installazioni, in particolare in settori come l’elettronica, l’automotive e la metallurgia.
La portata della Cina nella robotica sta trasformando la sua posizione nelle catene del valore globali. Questo cambiamento ha suscitato preoccupazione nelle capitali occidentali, dove la politica industriale è di nuovo in prima linea. Usa e Ue hanno annunciato sussidi e finanziamenti per la produzione avanzata e la sicurezza della catena di approvvigionamento, ma il divario resta ampio.
I dati IFR mostrano che l’implementazione di robot in Cina continua a crescere anche in un periodo di incertezza economica globale. Le economie occidentali rimangono tecnologicamente competitive nella progettazione di robot di fascia alta, nel software e nell’integrazione, ma il baricentro dell’automazione industriale si è spostato decisamente verso est, anche alla luce degli sviluppo IA.
Tommaso Dal Passo
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