CINA. I capricci di Xi Jinping, sviluppo economico e pandemia

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Non è ancora possibile prevedere quale traiettoria seguirà l’economia cinese visti i rischi, gli imponderabili finanziari, ma anche la volontà di Xi Jinping. Da un lato, Xi ha attaccato le Big Tech, il settore immobiliare e le bordate di deleveraging bloccando la presa di Jack Ma sull’e-commerce e sulle major fintech che gli uomini di Xi un tempo celebravano; la quotazione in borsa di Didi Global, un tempo campione d’incassi; l’attività di tutoraggio, un tempo fiorente, e altri.

Dall’altro Xi ha dato spazio alla People’s Bank of China alla fine del 2021 per salvaguardare la crescita economica. La mossa della Pboc di allentare i requisiti di riserva per le banche e altri passi per sostenere la domanda è in gran parte dietro l’attuale relativo ottimismo sulle prospettive della Cina per il 2022, riporta Asia Times.

L’obiettivo principale di Xi è assicurarsi un terzo mandato senza precedenti come leader del Partito Comunista e si starebbe rendendo conto che avere il controllo dei magnati deve passare in secondo piano rispetto al ripristino di una rapida crescita economica. Con la Banca Mondiale che prevede la crescita più debole per la Cina da decenni, a 5,1%, il secondo ritmo più lento dal 1990, Xi ha tutti gli incentivi per accelerare la traiettoria del prodotto interno lordo.

Ancora di più con economisti come Wang Jun della Zhongyuan Bank che segnalano “triple pressioni” per far tornare la crescita al 6% circa. Dopo aver guidato il paese per quasi un decennio, Xi ha intrapreso campagne senza precedenti per combattere la corruzione, riformare l’esercito ed eliminare la povertà. Ma quali piani, priorità e sfide lo attendono per il suo previsto terzo mandato? Ad oggi solo Xi, e forse i suoi alleati più stretti lo sanno.

La crisi immobiliare ha portato a un cambiamento passando dalla stretta ad un allentamento registrato a fine 2021 per difendere la crescita del Pil al 5%. I timori di contagio provenienti da costruttori altamente indebitati come China Evergrande Group hanno devastato la fiducia interna. Le condizioni finanziarie più strette portate dallo sforzo pluriennale di Xi per ridurre la leva finanziaria si sono scontrate con la pandemia in modi inaspettati, facendo cadere vendite e prezzi. Il settore immobiliare rischia di essere il più grande evento contrario alla crescita nel 2022. Senza grandi azioni politiche, gli investimenti nel settore immobiliare potrebbero crollare, diminuendo del 2% dopo un aumento del 4,8% nel 2021.

Le vendite legate alla proprietà, per lo più dalle vendite di diritti di utilizzo del suolo, sono un motore economico rappresenta circa il 25% delle loro entrate fiscali annuali il cui calo influenzerebbe la capacità dei governi locali e regionali di sostenere i veicoli di finanziamento proposti da Pechino. Xi e la Pboc hanno tutti gli incentivi per bloccare questi rischi prima del XX Congresso del Partito. L’urgenza potrebbe solo aumentare man mano che nuove ondate di Covid-19 mettono in pericolo le esportazioni ovunque.

Altre incertezze abbondano, dalla tempistica dei rialzi dei tassi di interesse della Federal Reserve degli Stati Uniti alla direzione dell’inflazione globale; alle tensioni tra Russia e Ucraina, alle prospettive dell’economia globale. L’incertezza sulla crescita degli Stati Uniti conta molto per la Cina. Mentre l’Omicron si abbatte sulla più grande economia, non si può dire quanto la crescita globale possa essere inferiore alle aspettative.

Un anno fa, i progetti di Xi per un terzo mandato lo portavano a mostrare ai miliardari della tecnologia e ai magnati della proprietà chi era il capo indiscusso. Ora la sua fortuna potrebbe essere più allineata con il premere l’acceleratore sul PIL con la stessa forza con cui ha colpito i magnati nel 2021.

Graziella Giangiulio