Cina rallenta l’economia

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CINA – Pechino. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, dice una regola matematica. E a quanto pare dopo l’Europa e gli USA anche il gigante emergente la Cina fa i conti con la politica monetaria.

In Europa, vedi caso Italia, molti liquidi messi in circolazione sono finiti in pancia alle banche che in parte hanno pagato i debiti, in parte hanno speculato comprando titoli di stato. Lasciando a secco le imprese. Negli Stati Uniti è andata ancora peggio. Dopo tre forzate immissioni di dollari, freschi di conio, sui mercati, sono finiti per pagare debiti e dopo una apparente ripresa economica ora si fanno di nuovo i conti con i debiti sempre più elevati. Ora la stessa cosa sta succedendo in Cina.

Il governo centrale con l’intento di incentivare lo sviluppo, soprattutto nelle aree rurali della Cina, le regioni interne, ha messo in circolazione banconote che invece di fininire nelle tasche degli imprenditori sono servite per pagare i debiti. A riferirlo Liu Yuhui, direttore del laboratorio finanziario presso l’Accademia cinese delle scienze sociali, durante una riunione della direzione delthink tank, ha detto che sebbene attività di finanziamento nel paese sembrano essere dilaganti, la maggior parte del denaro appena preso in prestito è utilizzato per rimborsare i debiti, invece di formare ricavi tra le società. Un chiaro sintomo che l’efficienza economica cinese è in stallo e che nonostante l’ingente liquidità in circolo l’economia rallenta.

«Possiamo vedere – ha detto il professor Liu -che il rapporto tra prezzo e prodotto interno lordo è in crescita, il che significa che l’economia ha bisogno di capitale per promuovere l’aumento rispetto al passato».

L’anno scorso, il finanziamento sociale, che comprendeva prestiti bancari e non, emissioni obbligazionarie e vendite di azioni, ha stabilito un record di quasi 16 miliardi di yuan (2.540 miliardi dollari). Il rapporto tra M2, un’ampia convergenza di offerta di moneta, contro un PIL che si è attestato a un livello record di 188 per cento alla fine dello scorso anno.

La percentuale di aumento delle imprese “di un anno i depositi al finanziamento totale sociale” è scesa al 20 per cento nel 2012 da 40 a 50 percento sette anni prima, ha detto Liu.

«L’accumulo di debiti, sta facendo lievitare il rapporto di leva finanziaria tra le aziende, con l’intera economia più difficile da puntellare».

Ad aggravare la situazione i prestiti concessi ai governi locali attraverso la leva finanziaria. Liu ha stimato che il debito delle amministrazioni locali nel sistema finanziario ammonta tra i 13 miliari e i 14 miliardi di yuan. Con interessi annui che vanno dai 700 miliardi di yuan a 800 miliardi di yuan.

C’è chi al contrario vede nella attuale situazione economica -finanziaria la nascita o meglio la maturazione di un nuovo mercato finanziario.