Cina leader mondiale per potenza fotovoltaica installata

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CINA – Pechino 16/09/2014. I primi sei mesi del 2014 hanno registrato una considerevole crescita del fotovoltaico mondiale per effetto dei prezzi in costante discesa e dei mercati rilevanti che continuano ad aumentare per numero e taglia. A renderlo noto è l’ultimo studio di NPD Solarbuzz, la più importante società di analisi e consulenza del settore.

Secondo Michael Barker, curatore della ricerca, lo sviluppo del comparto è trainato principalmente dalla Cina, che ormai copre il 29% delle vendite mondiali di moduli e componenti fotovoltaici nonostante i pesanti dazi antidumping imposti dagli Stati Uniti, seguita dagli stessi States (20,9%) e dal Giappone (19%), mentre i Paesi europei si confermano per l’ennesima volta fuori dal podio. Il gigante asiatico nel primo semestre del 2014 ha allacciato alla rete 3,3 GW di nuova capacità solare ed entro la fine dell’anno dovrebbe raggiungere i 14 GW di nuova potenza installata, comprendenti 8 GW in generazione distribuita e altri 6 GW in centrali utility scale. Tali risultati, se confermati, porteranno al raddoppio dell’installato totale cinese, considerando che, dopo aver aggiunto 12 GW nel 2013, alla fine dell’anno scorso la potenza cumulativa si attestava a 14,79 GW. Inoltre, stando alle previsioni di NPD Solarbuzz, in Cina nel 2018 sarà concentrato il 20% della potenza cumulata mondiale, quest’ultima, dunque, si aggirerà sui 500 GW.
Entro il 2018, fa sapere Michael Barker, ci saranno ben 30 stati del mondo con oltre 1 GW di potenza fotovoltaica installata, di questi 9 supereranno i 5 GW e 5 avranno una potenza tra 10 e 50 GW. Il fotovoltaico, tuttavia, nel prossimo futuro potrà contare su moltissimi nuovi mercati. Lo stesso Barker, infatti, prevede che entro il 2030 ci saranno almeno 150 Paesi con mercati rilevanti, sebbene sotto al GW. Tali mercati risultano particolarmente interessanti poiché nel giro di pochissimo tempo potrebbero crescere in maniera vertiginosa come è accaduto, ad esempio, all’Italia, che in una manciata di anni ha installato oltre 18 GW di potenza, al Regno Unito, che ha sorpassato il traguardo dei 5 GW installando il 90% di questa potenza negli ultimi 3 anni, e all’Australia, che recentemente ha collegato alla rete oltre 1,1 milioni di impianti fotovoltaici domestici.
Tornando alla Cina, è necessario sottolineare quali ragioni hanno favorito uno sviluppo così imponente del solare. Innanzitutto la creazione del più grande mercato interno a livello globale va a beneficio dell’industria nazionale del FV, che produce il 58% dei moduli installati nel mondo. Il governo cinese, poi, ha compreso che questa tecnologia può contribuire in maniera importante al soddisfacimento della crescente domanda di energia, visto che gli impianti solari permettono di generare nuova potenza in tempi molto rapidi, di produrre laddove c’è la richiesta e di ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.
Pechino, infine, ha da poco annunciato l’avvio di una serie di incentivi per il fotovoltaico in autoconsumo al fine di far maturare ulteriormente il settore, limitare il consumo di carbone e, di conseguenza, attenuare il problema dell’inquinamento atmosferico, divenuto ormai una emergenza non solo nazionale.