CINA. Droni anti terrorismo in Xinjiang

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La regione autonoma di Xinjiang Uygur prevede di schierare dei droni per pattugliare i suoi confini, mentre rafforza ulteriormente la sicurezza quest’anno, riporta China Daily. Il confine della regione cinese è lungo 5.600 km ed è condiviso con 8 nazioni.

«Il Xinjiang impiegherà i droni, creerà barriere di filo spinato e installerà telecamere di sorveglianza lungo il confine per impedire di attraversare illegalmente il confine», ha dichiarato Jerla Isamudin, vice presidente della regione cinese, in un’intervista rilasciata al quotidiano cinese. Il Xinjiang ha bisogno di rafforzare ulteriormente la cooperazione nello scambio d’intelligence con i paesi vicini, ha poi aggiunto.

La regione cinese sta lavorando per collegare le unità di controllo delle frontiere dell’Esercito di Liberazione Popolare alle reti elettriche dal 2014 allo scopo di fornire un’efficiente alimentazione elettrica per le apparecchiature high-tech utili al pattugliamento antiterroristico dei confini. Il quotidiano delle forze armate, Pla Daily, nel marzo scorso, riportava che nel 2017, 29 ulteriori compagnie del sistema di difesa delle frontiere dello Xinjiang avrebbero avuto energia elettrica e non avrebbero dovuto più contare su generatori ad energia solare, rivelatisi instabili a questo scopo, e diesel.

Tra i paesi confinanti con il Xinjiang, Cina nord-occidentale, ci sono il Pakistan e l’Afghanistan, paesi a forte instabilità terroristica; la stessa regione è stato il principale teatro cinese nella lotta contro il terrorismo. Molti terroristi che hanno condotto attacchi nella regione negli ultimi anni hanno ricevuto il loro addestramento all’estero e poi sono rientrati illegalmente, e alcuni sono anche fuggiti attraverso il confine, secondo le autorità di polizia locali. Le autorità cinesi ritengono che la penetrazione dell’estremismo religioso dall’estero abbia radicalizzato elementi e gruppi locali che hanno compiuto attacchi terroristici nel Xinjiang e in altre parti del paese negli ultimi anni.

I vertici politici della regione hanno dichiarato a gennaio che il Xinjiang avrebbe imposto misure più severe per entrare e uscire dalla regione nel 2017: dall’anno precedente infatti, per legge tutte le persone che vivono lungo le zone di confine devono comunicare alle autorità di sicurezza gli stranieri giunti nell’area entro 24 ore. Recentemente un video dello Stato Islamico ha direttamente minacciato le autorità di Pechino e i mujahidin Daesh che vi comparivano provenivano, si è poi accertato, proprio dall’area del Xinjiang.

Graziella Giangiulio