CINA. Cresce il PIL: previsto il 5,4% a fine 2023

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Secondo un sondaggio recente di Reuters, il Prodotto Interno Lordo cinese dovrebbe aver registrato un’impennata nel primo trimestre dell’anno, in quanto la fine dei rigidi limiti imposti dalla Covid-19 ha contribuito a sollevare la seconda economia mondiale dalla paralisi creata dalla pandemia.

Stando quindi alla previsione di 70 economisti interpellati da Reuters, la crescita del Pil dovrebbe accelerare al 4,0% nel primo trimestre rispetto a un anno prima, dal 2,9% dei tre mesi precedenti. Si tratterebbe della crescita più rapida dal primo trimestre dello scorso anno. Per il 2023, la crescita dovrebbe salire al 5,4%, secondo il sondaggio, dal 3,0% dell’anno scorso – una delle peggiori performance in quasi mezzo secolo, a causa delle severe restrizioni imposte dalla Covid-19, riporta AF.

I dati recenti mostrano che l’economia sta registrando una ripresa graduale ma non uniforme, guidata dai consumi, dai servizi e dalle infrastrutture, ma il rallentamento dell’inflazione e l’aumento dei risparmi bancari sollevano dubbi sulla forza della ripresa della domanda interna.

La guida politica del paese, appena rinnovata, si starebbe impegnando ad aumentare il sostegno alla seconda economia mondiale, che si sta riprendendo dopo le perturbazioni causate dall’improvvisa revoca dei limiti imposti dal Covid-19 a dicembre 2022.

Il governo ha fissato un obiettivo modesto di crescita economica di circa il 5% per quest’anno, dopo aver mancato di poco l’obiettivo del 2022. Il sondaggio Reuters ha mostrato che la crescita dovrebbe poi moderarsi fino al 5,0% nel 2024. Il governo di Pechino pubblicherà i dati sul Pil del primo trimestre, insieme a quelli sull’attività di marzo, il prossimo 18 aprile.

Le esportazioni cinesi sono aumentate inaspettatamente a marzo, secondo i dati di questa settimana, ma gli analisti hanno avvertito che il miglioramento è in parte dovuto al fatto che i fornitori stanno recuperando gli ordini non evasi dopo le interruzioni create dal Covid19 nello scorso anno.

I nuovi prestiti bancari hanno raggiunto un massimo storico nel primo trimestre, ma l’inflazione al consumo è scivolata ai minimi di 18 mesi e la deflazione di fabbrica si è aggravata a marzo, aumentando le probabilità di un ulteriore allentamento per dare slancio alla ripresa economica. Le famiglie hanno aggiunto ben 9,9 trilioni di yuan in depositi bancari nel solo primo trimestre, più della metà dei 17,8 trilioni di yuan dell’intero 2022.

Su base trimestrale, si prevede che l’economia crescerà del 2,2% nel periodo gennaio-marzo, a fronte di una variazione nulla nel periodo ottobre-dicembre, secondo il sondaggio.

Per sostenere la crescita, i politici di Pechino si affideranno a un mix di modesto allentamento monetario e di spesa per le infrastrutture, oltre agli sforzi per sostenere il settore immobiliare.

La banca centrale cinese ha promesso di rendere la sua politica “precisa e incisiva” quest’anno per sostenere l’economia, mantenendo la liquidità ragionevolmente ampia e riducendo i costi di finanziamento per le imprese.

Gli analisti intervistati da Reuters si aspettano che la banca centrale mantenga il tasso di prestito di riferimento – il tasso di riferimento a un anno , Lpr, e il coefficiente di riserva obbligatoria, Rrr, delle banche – fino alla fine del 2023.

Tuttavia, alcuni ritengono che la banca centrale potrebbe procedere a un piccolo taglio del Lpr nelle prossime settimane se l’inflazione dovesse rallentare ulteriormente.

La banca centrale, che ha tagliato il Rrr – la quantità di contanti che le banche devono detenere come riserve – a marzo, ha mantenuto i tassi di prestito di riferimento da settembre.

Secondo il sondaggio, l’inflazione al consumo dovrebbe accelerare al 2,3% nel 2023 dal 2,0% del 2022, prima di stabilizzarsi nel 2024.

Antonio Albanese

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