CINA. Blockchain, 5G e AI entrano nella gara con Washington per la futura supremazia

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Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto di velocizzare lo sviluppo della blockchain; una mossa che potrebbe aprire un nuovo fronte nella contrapposizione con gli Stati Uniti.

Come segretario generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, Xi ha presieduto una riunione sull’argomento con i vertici del partito. La blockchain avrebbe giocato «un ruolo importante nel prossimo round di innovazione tecnologica e trasformazione industriale», avrebbe detto Xi ripreso da Xinhua. Come tale, blockchain dovrebbe essere una parte chiave del programma di innovazione del paese, e gli investimenti nel settore dovrebbero essere aumentati, ha detto Xi al Politburo:«I principali paesi stanno intensificando i loro sforzi per pianificare lo sviluppo della tecnologia blockchain. Si dovrebbe fare uno sforzo maggiore per rafforzare la ricerca di base e potenziare la capacità di innovazione per aiutare la Cina ad acquisire un vantaggio negli Gli sviluppatori in Cina stanno lavorando per creare soluzioni con base blockchain per diverse industrie, e secondo Financial Times, le aziende cinesi hanno depositato più brevetti su blockchain che in qualsiasi altra parte del mondo.

Xi ha poi detto che la Cina dovrebbe aumentare la standardizzazione della blockchain per aumentare l’influenza e il “potere normativo” nell’arena globale: «Proprio come le ferrovie e le reti elettriche della Belt and Road Initiative e le reti di telecomunicazioni 5G di Huawei, le soluzioni standardizzate a blockchain sono una sorta di infrastruttura di base per le future attività economiche globali Quando l’Europa, l’Asia, e persino gli Stati Uniti, dovranno rivolgersi ai cinesi per tali soluzioni, potrebbero emergere altre Huawei», riporta Scmp.

La Cina sta quindi studiando di applicare le tecnologie di intelligenza artificiale e di blockchain come componente di una vasta strategia per rimanere competitiva, ad esempio nella finanza digitale: la State Administration of Foreign Exchange cinese, ente regolatore dei flussi di capitali, ha sì fatto sapere dell’interesse cinese per Libra per la futura politica monetaria, la stabilità finanziaria e il sistema monetario internazionale, ma che occorreva prestare attenzione al controllo del rischio. 

La People’s Bank of China, la banca centrale cinese, sta lavorando alla propria valuta digitale, anche se è una questione aperta e dibattuta se lo yuan digitalizzato riuscirà ad essere diffuso nella popolazione. 

Il discorso di Xi al Politburo è arrivato pochi giorni dopo che Mark Zuckerberg ha detto in un’audizione al Congresso che Libra è essenziale per proiettare la leadership finanziaria americana nel mondo e qualsiasi ritardo nel progetto rischiava di far perdere agli Usa la leadership a favore della Cina.

Pechino, inoltre, accanto alla tecnologia blockchain, sta sviluppando di pari passo le applicazioni IA: è stato da poco presentato un piano per la creazione di una rete elettrica intelligente a livello nazionale che impieghi tecnologie 5G e intelligenza artificiale, entro due anni.

Questo schema è stato delineato in un recente Libro bianco della State Grid Corporation, la più grande società di servizi pubblici cinese, che gestisce circa il 90% delle reti elettriche cinesi. Questo monopolio statale è anche una delle più grandi società di servizi pubblici del mondo; ha registrato un utile di 9,5 miliardi di dollari nel 2018. Il Libro bianco ha un titolo inquietante: Ubiquitous Power Internet of Things, e descrive un progetto per creare un ecosistema digitale interconnesso che colleghi Internet con la fornitura di energia elettrica della nazione. 

La Cina oggi ospita circa la metà delle 1.000 città intelligenti pilota al mondo, che utilizzano la tecnologia 5G e IA per migliorare la gestione urbana. La prima fase del progetto dovrebbe concludersi nel 2021, mentre la seconda fase dovrebbe concludersi nel 2024. Finora, quest’anno, il monopolista cinese ha delineato 57 lavori di costruzione e 25 progetti dimostrativi per far avanzare questo piano. 

Antonio Albanese