CILE. Santiago protesta: l’Argentina ci ruba l’acqua

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In seguito alle lamentele degli allevatori cileni, Santiago ha inviato una nota all’Argentina per i lavori che hanno prosciugato il Vizcachas, un fiume transfrontaliero che nasce nel sud-est di Santa Cruz e raggiunge Magallanes. I proprietari terrieri sostengono che il corso d’acqua binazionale si è improvvisamente prosciugato e denunciano che ciò è dovuto a lavori eseguiti sul versante argentino.

La nota chiede informazioni di base per spiegare la situazione anomala, che ha origine nei torrenti che scendono dalla Sierra de los Baguales e scorre verso sud-est e sud, prima di girare verso ovest e raggiungere il confine. Scorre lungo il confine internazionale tra le pietre miliari 70 e 71 e si unisce al fiume Serrano, già presente sul versante cileno, che sfocia nell’Oceano Pacifico, riporta Clarín.

L’episodio diplomatico è iniziato lo scorso febbraio, quando gli allevatori cileni hanno denunciato al loro ministero degli Esteri la situazione. Secondo El Mercurio, il fiume si è prosciugato per la prima volta nella storia.

«In particolare, ci sono almeno sei opere che deviano completamente le acque a decine di chilometri di distanza dal loro corso naturale», si legge nel documento. Sarebbero stati violati il trattato ambientale e il protocollo sulle risorse idriche.

Alla fine di marzo, personale della Direzione delle Frontiere e dei Confini si è recato nella zona e ha constatato che «il fatto che il fiume Vizcachas si sia completamente prosciugato non è dovuto a cause naturali e può essere attribuito solo all’intervento del suo corso in territorio argentino».

Un altro documento avverte anche della “nota diminuzione” dell’alveo e della portata del fiume e descrive la situazione come “grave”, poiché «è dovuta a interventi di terzi in più punti dell’alveo, che si trovano su parte del percorso che attraversa l’Argentina, e prima di entrare in Cile».

Denunciano che l’alveo secco ha causato “danni all’azienda e ai suoi proprietari”, poiché ha impedito loro di offrire servizi di pesca, e ha anche causato danni alla fauna, che minaccia di produrre “danni ambientali irreparabili”.

Sebbene il flusso d’acqua abbia iniziato a riprendersi, non ha ancora raggiunto i livelli abituali per questo periodo dell’anno, per cui le autorità cilene sospettano che i lavori sul versante argentino stiano continuando.

Un rapporto dell’Inventario nazionale dei ghiacciai, realizzato dal governo argentino nel 2018, indica che il flusso medio del fiume Vizcachas è di 3 m3/s, anche se con variazioni stagionali. Tale lavoro ha evidenziato l’importanza del bacino che, oltre alle attività di pesca e di fauna selvatica, comprende nei suoi 2.096 km2 circa 60 campi di ghiaccio (5,68 km2), unici in Argentina.

Maddalena Ingrao

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