Cile, no alle armi illegali

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CILE -Lima. 10/06/13. La nazione andina è tra i 67 firmatari del primo trattato multilaterale che regoli il commercio mondiale di armi, dopo che è stato presentato presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Il Trattato sul commercio delle armi (ATT) si propone di frenare le violazioni dei diritti umani attraverso la definizione di standard “ineccepibili” sui trasferimenti d’armi per gli Stati membri, impedendo flusso di armi in zone di conflitto e nelle mani dei signori della guerra. Il tutto volto a dare una maggiore trasparenza ai 70 miliardi di dollari spesi ogni anno in commercio di armi. Solo la Corea del Nord, la Siria e l’Iran hanno votato contro il trattato. Mentre il Cile ha un ruolo secondario nel commercio mondiale di armi, la sua firma è importante in quanto contribuirà a rendere esecutivo il trattato. Perché sono necessarie 50 firme per farlo entrare in vigore.  Varie organizzazioni vedono il trattato come una misura importante per frenare la violenza nei paesi devastati dalla guerra e aiutare gli sforzi di sviluppo internazionali.

Altri criticano il trattato per essere troppo debole per influenzare il commercio mondiale di armi, soprattutto se grandi esportatori rifiutano di firmarlo. Il ministro degli Esteri ha fatto eco un sentimento simile nel suo discorso, chiedendo il trattato di un primo passo verso la regolamentazione del commercio delle armi.