CILE. Il ritorno dei conservatori alle Presidenziali 

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A meno di un mese e mezzo dalle elezioni presidenziali in Cile, i sondaggi d’opinione indicano che la candidata in carica della coalizione di sinistra al governo, Jeannette Jara, è in testa, ma con solo il 27% di intenzioni di voto. Tuttavia, il principale candidato dell’opposizione, José Antonio Kast del Partito Conservatore, è molto vicino alla vittoria con il 25% di intenzioni di voto.

Tra gli altri candidati figurano Evelyn Matthei e Johannes Kaiser, rispettivamente con il 16% e l’11% di intenzioni di voto, appartenenti a organizzazioni di partito molto critiche nei confronti dell’attuale presidente Gabriel Boric e di questa coalizione di sinistra onnicomprensiva.

Dal 2023, il voto in Cile non è più volontario ma obbligatorio, e i sondaggi mostrano che gli elettori che ora devono votare preferiscono Kast con il 27%, mentre le donne Jara e Matthei sono quasi in parità con il 18% e il 17%.

E poiché un ballottaggio sembra quasi certo in un contesto così polarizzato, la candidata in carica, la signora Jara, appartenente al Partito Comunista Cileno ed ex ministra del Lavoro del governo del presidente Boric, dovrebbe essere sconfitta da Kast con il 49% contro il 32% e con il 46% contro il 30% se si candida contro la signora Matthei, figlia di un ex membro dell’Aeronautica Militare della Giunta militare guidata da Augusto Pinochet e che ha governato il Cile per quasi due decenni.

Il sondaggio Panel-Ciudadano è stato condotto il 2 e 3 ottobre su un campione di 1.821 persone, con un margine di errore del 2-3%.

Maddalena Ingroia

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