
Il presidente cileno Gabriel Boric Font ha dichiarato che l’economia del suo paese “decollerà” quest’anno dopo aver schivato la recessione nel 2023 e aver raggiunto una magra crescita dello 0,2%.
“L’anno scorso, nonostante tutte le difficoltà, il Cile è cresciuto e quest’anno abbiamo la profonda convinzione che riprenderemo in modo duraturo un percorso di crescita e che si noterà nelle tasche delle famiglie”, ha detto Boric, il 18 marzo. “Questo è l’anno del decollo”, ha aggiunto, riporta MercoPress.
Boric ha creato alla fine dell’anno scorso il cosiddetto “Gabinetto della Crescita Economica”, per promuovere progetti di investimento sia pubblici che privati, nonché minerari ed edilizi.
Il 18 marzo, la Banca Centrale del Cile ha riferito che il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,4% nell’ultimo trimestre dell’anno e ha chiuso con una crescita positiva, nonostante le proiezioni precedenti.
“La variazione annua del Pil è stata rivista al rialzo”, passando da -0,2% a +0,2%. La revisione è dovuta principalmente “all’incorporazione di informazioni non disponibili per stime precedenti e al processo di riconciliazione delle tavole delle risorse e degli impieghi dei conti nazionali trimestrali”.
Nel suo ultimo rapporto sulla politica monetaria (IPoM) si stima inoltre che il Pil si espanderà tra l’1,25% e il 2,25% nel 2024, mentre il governo è più ottimista e punta al 2,5%. La Banca Mondiale, da parte sua, prevede un’espansione dell’1,8% nel 2024.
La domanda interna è diminuita del 4,2% lo scorso anno in termini annuali, a causa della contrazione dei consumi delle famiglie, scesi del 5,2%, riflettendo un calo della spesa per beni non durevoli e, in misura minore, durevoli. Sull’indice ha inciso anche il calo degli investimenti del 5,3%, mentre per contro si è registrato un aumento della spesa per i servizi.
Per quanto riguarda il commercio estero, sia le esportazioni che le importazioni di beni e servizi sono diminuite, con un effetto netto positivo sul Pil cileno. Le esportazioni sono diminuite dello 0,3% nel periodo di riferimento a causa delle minori spedizioni di beni come rame, tavole e pannelli di legno, mentre la vendita di servizi all’estero ha registrato una tendenza al rialzo. Nel frattempo, la contrazione del 12% delle importazioni è stata influenzata da minori importazioni di beni, “in particolare veicoli e carburanti”.
Il risparmio lordo totale ammontava al 23% del Pil in termini nominali, “composto da un risparmio interno pari al 19,4% del Pil e da un risparmio esterno pari al 3,6% del Pil, corrispondente al disavanzo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti”.
Il ministro delle Finanze Mario Marcel ha affermato che i dati di lunedì si collocano in un contesto di “inflazione controllata e con una bilancia dei pagamenti corrente che è tornata alla sua media storica”.
“Questi conti nazionali ci lasciano un ottimo punto di partenza per affrontare le sfide del 2024”, ha aggiunto.
L’economia cilena si è ripresa più velocemente del previsto dopo la pandemia, con un incremento storico dell’11,7% nel 2021, ma nel 2022 ha cominciato a rallentare e ha chiuso con una crescita del 2,4%. Gli aiuti economici volti ad alleviare l’impatto della crisi, nonché i prelievi anticipati dai fondi pensione, hanno innescato l’inflazione, che nell’agosto 2022 ha raggiunto il livello record del 14,1%.
Maddalena Ingroia