CIAD. Finiscono le operazioni militari contro i ribelli; ritorno alla normalità

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Dopo un’operazione militare durata un mese contro i ribelli, nel nord-ovest del paese del Sahel, l’esercito ciadiano ha annunciato la fine delle operazioni militari e il ripristino della situazione di normalità nel paese. Ad annunciarlo sono state le forze militari del Ciad, come riporta AFP.

I primi scontri nella regione sono iniziati l’11 aprile, giornata delle elezioni presidenziali in cui Idriss Déby è stato rieletto per la sesta volta consecutiva. Durante i combattimenti tra l’esercito e il Front pour l’Alternance et la Concorde au Tchad (FACT) il maresciallo Déby è stato ucciso.

Il capo di Stato maggiore dell’esercito, Abakar Abdelkérim Daoud, ha dichiarato: «La guerra è arrivata e siamo stati in grado di riportare la situazione sotto controllo e alla normalità. Il territorio nazionale è al sicuro».

Domenica 9 maggio diversi veicoli militari e blindati dell’esercito ciadiano sono tornati nella capitale N’Djamena per sfilare e celebrare la fine delle operazioni militare nell’area ovest del paese. Oltre a numerosi veicoli sequestrati, l’esercito ciadiano ha mostrato alla stampa 156 prigionieri FACT. Sono poi seguite le dichiarazioni di Béchir Mahadi, capo delle operazioni militari per FACT che ha chiesto alle autorità «di rispettare i loro diritti di prigionieri di guerra» e a coloro che sono ancora in ribellione fuori dal paese «di aderire al sistema legale in modo da poter contribuire, insieme, a costruire un paese fondato sulla legge e la democrazia».

Dallo scoppio dell’offensiva militare, l’esercito ha affermato di aver ucciso “diverse centinaia di ribelli FACT”. Giovedì scorso il nuovo Ministro della Difesa aveva fatto sapere che la ribellione all’interno del paese era «completamente allo sbando».

Collocato fin dalla sua creazione nel 2016 nel sud della Libia, FACT e le sue colonne di pick-up sono scese per la prima volta dall’11 aprile verso sud, attraverso il confine Libia – Ciad. Successivamente sono passati attraverso il Niger, prima di tornare poi nel Kanem, in Ciad.

Dopo l’annuncio della morte del presidente Déby, suo figlio Mahamat ha assunto le redini del paese a capo di un Consiglio militare di transizione (TMC). Circondato da 14 generali, tutti fedeli a suo padre, oggi detiene quasi tutto il potere. Il nuovo uomo forte del paese ha promesso elezioni «libere e democratiche entro 18 mesi», periodo che potrà essere esteso.

Coraline Gangai