Tutta colpa di Edward Snowden, se DAASH…

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STATI UNITI D’AMERICA – Washington 05/12/2105. Edward Snowden è stato accusato dalla Cia di aver reso più facile per Daash al pianificazione degli attacchi terroristici di Parigi senza essere intercettata dai servizi di sicurezza occidentali, statunitensi in testa.

John Brennan, direttore della Cia, riporta The Daily Beast, detto che «la divulgazione non autorizzata su come funzionano i servizi di sicurezza degli Stati Uniti» ha reso vane le tecniche di ricerca e spionaggio delle reti terroriste. In pratica un solo uomo ha messo insacca l’intero sistema di spionaggio statunitense. Brennan ha aggiunto che ora «è molto più difficile» rintracciare i terroristi e capire cosa stanno progettando a causa dei vincoli legali introdotti in materia di sorveglianza sulla scia delle rivelazioni di Snowden. «Isis è chiaramente andato a scuola per apprendere come mantenere le sue attività nascoste alle autorità» ha aggiunto il direttore della Cia; Brennan non ha nominato direttamente Snowden ma ha fatto le sue affermazioni subito aver condannato le rivelazioni di Snowden, che: «Ha fatto male questo paese e ha aiutato i nostri nemici». Brennan dimentica lo scandalo in Germania relativo allo spionaggio politico commesso dai servizi di sicurezza tedeschi o quello fotocopia in Francia. Brennan ha poi aggiunto, riportato da The Express: «Negli ultimi anni, a causa di una serie di rivelazioni non autorizzate e un sacco di legacci sulle attività e sul ruolo del governo nel tentativo di scoprire questi terroristi, ci sono stati alcune azioni politiche e legali che rendono la nostra capacità collettiva, a livello internazionale, di trovare questi terroristi molto più complicata (…) Spero che sia un campanello d’allarme in particolare nelle zone d’Europa dove penso che ci sia stato un travisamento di ciò che i servizi di sicurezza e di intelligence stanno facendo, travisamento fatto da alcuni ambienti che sono progettati per minare tali capacità (…) Vorrei anticipare che questa non è l’unica operazione che Isis ha in cantiere (…) Stanno cercando di fare questi attacchi spettacolari all’estero per promuovere la loro narrazione che il califfato è in crescita ed ha successo». Le posizioni del direttore Cia non sono condivise all’interno della comunità d’intelligence statunitense: gli operatori sono divisi su quanto Isis realmente abbia appreso dalle rivelazioni di Snowden, rispetto quanto già non sapesse. Il Daily Beast riporta poi che, nel 2014, «un funzionario dell’intelligence degli Stati Uniti con accesso alle informazioni sulle tattiche attuali di Isis ha detto al Daily Beast che anche se il gruppo aveva “probabilmente imparato molto” dalle rivelazioni di Snowden, “molte delle loro forze hanno familiarità con le tecniche degli Stati Uniti fin dal tempo di Aqi, e si sono adattate bene ad evitare il rilevamento”».
A Brennan fa eco il suo ex, Michael Morrell in un libro sulle operazioni della Cia da al Qaeda a Daash, The Great war of our time. Per Morrell, Snowden è direttamente implicato nella rapida espansione di Isis nei mesi dopo le prime indiscrezioni nel 2013.
La rivelazione più dannosa, per lui, era stata quella sull’esistenza di un programma di spionaggio che raccoglie le e-mail degli stranieri dai server posti in territorio Usa. Morale scrive che i jihadisti successivamente hanno portato i loro sistemi di messaggistica su più piattaforme “sicure”, li hanno cifrati o hanno «evitato comunicazioni elettroniche del tutto». Morrel dimentica nel suo corposo tomo di dire che ad oggi twitter e Telegram, per non parlare di Facebook, seppur in calo, o di YouTube o di altri sistemi, sono usatissimi nella propaganda e non solo dello Stato Islamico. Anche Morrell lamenta la perdita della segretezza di Prism e collegati. Morrell poi nel suo testo, pregevole per alcuni aspetti, meno per altri, lamenta gli scandali, i vincoli legali seguiti allo scandalo afferma, negando che si possa affermare ma nei fatti affermandolo, che Snowden abbia rubato informazioni alla Cia e al Nsa e che ora, in Russia, le stia usando. Insomma, tutta colpa di Snowden se le agenzia di sicurezza statunitensi ammettono di non essere in grado di bloccare, intercettare o fare altro contro lo Stato Islamico.