CIA bacchettata dal Senato

69

USA – Washington 13/04/2014. Grossa bastonata per la Cia.

Le modalità degli interrogatori condotti dalla Cia non sono state approvate dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e hanno anzi ostacolato le indagini della Casa Bianca. Ad affermarlo la commissione Intelligence del Senato Usa che ha da poco concluso una nuova relazione sull’argomento e che è stata pubblicata dall’agenzia di stampa McClatchy.
Si tratta delle« tecniche come il waterboarding, che produce una sensazione di annegamento, le posizioni di stress, la privazione del sonno fino a 11 giorni alla volta, il confinamento in uno spazio angusto, », riporta il Washington Bureau McClatchy.
La sintesi del rapporto suggerisce anche che la Cia non è riuscito a dire esattamente agli investigatori il numero preciso di persone detenute e sottoposte a simili metodi di interrogatorio, non approvati dal ministero della Giustizia o autorizzati dal quartier generale della Cia. Fornendo false informazioni, l’agenzia di intelligence ha indotto in errore la Casa Bianca e il Congresso sul valore dei dati estratti in questo modo da sospetti terroristi.
Il rapporto, oltre 6.000 pagine, è il risultato di una indagine di quattro anni costato 40 milioni di dollari. Il progetto definitivo è stato approvato nel dicembre 2012, ma ha subito una serie di revisioni . Il comitato ha votato il 3 aprile ri rendere pubbliche le 480 pagine di sintesi del report, i risultati e le conclusioni, così il rapporto finale e i documenti sono andati al presidente per la declassificazione.
La Cia, tramite il suo portavoce Dean Boyd , ha dichiarato: «Dato che il rapporto è classificato, non siamo in grado di commentare nulla. Come abbiamo detto in precedenza, la Cia, in consultazione con altre agenzie, effettuerà una declassificazione rapida di quelle parti della relazione finale presentata all’esecutivo per la revisione».