La carenza di chip che aveva rallentato la produzione di automobili si è ora estesa alla produzione di smartphone e personal computer, minacciando di far deragliare la ripresa economica successiva alla pandemia.
La carenza stimolata dalla forte domanda di chip durante la pandemia è stata esacerbata dalla chiusura di un impianto Samsung in Texas a seguito di una tempesta invernale, riporta Nikkei. L’impianto di fabbricazione di chip responsabile per il 5% della fornitura globale è inattivo dal 16 febbraio, causando ampie ripercussioni attraverso la catena di approvvigionamento.
L’impianto Samsung Texas produce chip di telecomunicazioni per il gigante americano dei semiconduttori Qualcomm. L’impianto produce anche chip per pannelli a diodi organici ad emissione di luce e per sensori d’immagine.
La crisi delle forniture che colpisce Qualcomm influenzerà una vasta gamma di produttori di smartphone che si affidano all’azienda per i componenti chiave. Apple, che acquista i pannelli OLED da Samsung, potrebbe anche affrontare interruzioni nella produzione di iPhone.
L’impianto Samsung di Austin rappresenta circa il 5% della capacità dei produttori a contratto che utilizzano wafer da 12 pollici, secondo la società di ricerca taiwanese TrendForce. La chiusura dovrebbe portare ad un calo del 5% nella produzione globale di smartphone durante il secondo trimestre. Solo tra gli smartphone compatibili con il 5G, la produzione globale dovrebbe ridursi del 30%. Anche se Samsung sta lottando per ripristinare le operazioni nello stabilimento, non c’è ancora una data.
L’impatto del blocco del Texas, che ha paralizzato la rete elettrica dello stato, si è esteso ai semiconduttori oltre a quelli che alimentano gli smartphone.
La produzione di chip non è, sorprendentemente, un business particolarmente diffuso. Attualmente, ci sono solo tre grandi produttori di chip nel mondo: Intel negli Stati Uniti, Samsung in Corea del Sud e Tsmc a Taiwan. Queste aziende devono ancora rispondere alla sempre crescente domanda del loro prodotto, riporta Asia Times.
Diversi osservatori prevedono che la carenza di chip persisterà a lungo termine. General Motors ha previsto a febbraio che il suo profitto diminuirà di ben 2 miliardi di dollari quest’anno a causa dei tagli alla produzione.
Luigi Medici