Rottami a Caracas. Business e folklore

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VENEZUELA – Caracas 22/01/2016. Nella capitale venezuelana abbondano le carcasse di auto abbandonate ai lati delle strade.

Si tratta di un fenomeno che ha dei rivolti sociologici ed economici. Il quotidiano argentino El Mundo lo chiede a Christian Pereira, presiedete del “Sindicato Chrysler de Venezuela” e presidente della “Federación Unitaria de Trabajadores de la Industria Automotriz, Autopartes y Conexos”: secondo lui, due fenomeni hanno coinciso da un lato, i venezuelani hanno sempre avuto una stretta relazione con i loro veicoli, e la crisi economica del Venezuela scoppiata tre anni fa, che ha creato una carenza diffusa in tutti i settori dell’economia, tra cui nei ricambi per auto. Con un’inflazione che nel 2015 ha toccato il 200%, un ricambio può essere ora vale più di quanto costasse la macchina due o tre anni prima. Molti dei veicoli che sembrano abbandonati sono in realtà in vendita per le loro parti; tanto che su alcuni mezzi c’è un messaggio con un telefono cellulare da contattare.
Inoltre sta fiorendo il mercato del rottame: il materiale metallico viene fuso per trasformarlo in altro. Inoltre, assieme alla benzina e al cibo, uno degli articoli che viene contrabbandato dal Venezuela alla Colombia è proprio lo scarto. In Colombia, infatti, il mercato del rottame si muove su valori elevati: 2 miliardi di dollari stimati, secondo Asopartes, un’associazione commerciale nel paese; secondo i dati fiscali, poi, il 80% del rottame proviene dal Venezuela. La chiusura delle frontiere da settembre 2015 non ha bloccato il contrabbando di rottame.