I Carabinieri addestrano le Forze di Sicurezza Palestinesi

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PALESTINA – Gerico 20/03/2014. I militari italiani sempre più impegnati in missioni all’estero.

È partito il 19 marzo per Gerico, in Palestina, un primo gruppo di istruttori dell’Arma dei Carabinieri destinato ad addestrare le Forze di Sicurezza Palestinesi (Fsp) nell’ambito di un accordo bilaterale stipulato tra il Ministero della Difesa italiano e il Ministero dell’Interno palestinese. Un impegno importante che nasce con l’obiettivo di contribuire in maniera concreta ad accrescere le capacità internazionali di polizia palestinesi. L’obiettivo è chiaramente quello di contribuire alla stabilizzazione della Regione Mediorientale, oltre naturalmente ad accrescere le capacità internazionali di polizia palestinesi, e che dovrebbe poi concretizzarsi in una assunzione di responsabilità da parte della comunità internazionale per la soluzione del problema palestinese che continua a tenere l’area in continuo fermento.

Il corso, della durata di dodici settimane, vedrà coinvolto un team di 30 carabinieri che svolgeranno le loro attività presso il Centro di Addestramento Generale di Gerico con lo scopo di fornire un formazione di base sulle tecniche di polizia, la gestione dell’ordine pubblico, le tecniche investigative  e la protezione dei siti di interesse culturale. È chiaro che questo è solo un modello, uno degli elementi necessari; sarebbe opportuno e necessario infatti che in questa Regione, oltre ai militari, che intervengono nella loro opera di formazione e che nel contempo creano le basi di collaborazione e amicizia con i paesi nei intervengono, fosse la politica ad impegnarsi per la costruzione della pace e della stabilità del Medio Oriente.
L’impegno a favore delle forze di sicurezza in Palestina si inserisce nell’impegno delle Forze Armate italiane nelle missioni di “capacity building” che vedono i militari italiani in Afghanistan, Libia, Mali e Somalia contribuire allo sviluppo di Forze di sicurezza locali capaci e autonome.

Nei giorni scorsi invece un altro contingente della Brigata Sassari è stato impegnato in un’altra missione internazionale, dopo quello partito nel febbraio scorso in Afghanistan. Da Cagliari un plotone di 30 uomini del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari è partito per Gibuti, in Africa orientale. A distanza di 22 anni dalla Missione “Restore Hope” e “Ibis 2” il Terzo Bersaglieri torna di nuovo nel continente africano per occuparsi dal 17 marzo di garantire la sicurezza della nuova base italiana di supporto logistico interforze alle missioni antipirateria “Atalanta” e “Ocean Shield”. La missione, ha spiegato il Colonnello Corrado Carlini comandante del 3° Reggimento, oltre a garantire la sicurezza della base, prevede, «attività di carattere addestrativo e formativo» per le forze armate della Repubblica di Gibuti che agisce per la stabilizzazione della Somalia.

Tra polemiche e tagli credo che gli italiani dovrebbero soffermarsi sulla validità del lavoro che gli uomini e donne del nostro esercito continuano a svolgere, compiendo spesso anche mansioni di politica estera, vista l’estrema capacità creare relazioni positive con la popolazione in tutti i contesti nei quali si trovano ad operare, considerate dai contingenti stranieri ottimi modelli da esportare.