Aventino cambogiano

221

CAMBOGIA – Phnom Penh 24/09/2013. L’opposizione cambogiana ha boicottato l’apertura del Parlamento, a seguito dello stallo politico successivo alle contestate elezioni di luglio 2103.

Cinquantacinque parlamentari del Cambodian National Rescue Party (Cnrp) non hanno, infatti, partecipato alla cerimonia in segno di protesta contro i risultati delle elezioni. Il Cnrp ha accusato il Partito del Popolo Cambogiano, uscito vincitore dalla tornata elettorale (Cpp), guidato dal premier Hun Sen, al potere da 28 anni, di frode elettorale. I risultati ufficiali mostrerebbero che il Cpp avrebbe vinto 68 seggi, una maggioranza risicata ma sempre maggioranza. L’opposizione, guidata da Sam Rainsy, afferma che il voto sia stato truccato e chiede un’indagine indipendente, richiesta respinta dal governo ha respinto, nonostante i colloqui per risolvere la situazione. I parlamentari dell’opposizione hanno tenuto una cerimonia presso l’antico complesso di templi di Angkor Wak, giurando pubblicamente di non entrare in parlamento fino a quando non sarà svolta un’inchiesta indipendente. Nonostante l’Aventino del Cnrp, non vi è nulla nella Costituzione cambogiana che impedisca al premier di governare con un parlamento mezzo vuoto. Molto dipenderà ora da ciò che farà prossimamente l’opposizione, ha promesso altre manifestazioni di piazza, e da come Hun Sen, accusato in passato di aver usato la violenza contro i suoi rivali, risponderà. Nel suo discorso di apertura al parlamento, Norodom Sihamoni, re della Cambogia ha detto che la «nazione deve essere unita e mostrare la massima solidarietà nazionale sulla base della attuazione dei principi di democrazia e dello stato di diritto». Il sessantunenne Hun Sen dovrebbe prestare giuramento per un nuovo mandato quinquennale il 24 settembre. Decine di migliaia di persone hanno partecipato alle proteste all’inizio di settembre e almeno una persona sarebbe deceduta in seguito agli scontri con le forze di sicurezza.