BURUNDI. Migliaia di profughi congolesi fuggono dalla guerra nel Kivu congolese

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Migliaia di richiedenti asilo, provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, sono fuggiti in Burundi negli ultimi giorni a causa di feroci combattimenti nella parte orientale del paese, riportano le forze di polizia del Burundi. Oltre 7.000 congolesi hanno attraversato il lago Tanganica e si sono rifugiati in Burundi, mentre gli scontri infuriavano tra le forze governative della Repubblica Democratica del Congo e i ribelli nella tormentata provincia orientale del Kivu meridionale.

La polizia del Burundi ha detto che, in soli tre giorni, si sono registrati in totale 6.692 profughi scappati per sfuggire ai combattimenti tra l’esercito e le milizie di Yakutumba, anche se da allora il flusso sembra essere rallentato. «Il lago Tanganica sembrava completamente coperto da centinaia di barche di tutte le dimensioni, piene di rifugiati e delle loro proprietà», riprova Afp.

Il presidente congolese, Joseph Kabila, ha detto che la situazione della sicurezza nell’Est, in gran parte nelle mani delle milizie rivali, era “preoccupante”. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati o le autorità burundesi non hanno ancora formulato osservazioni immediate sulla situazione. Il governo congolese ha detto, la scorsa settimana, che stava facendo “guerra” contro due milizie ad est, i gruppi ribelli dello Yakutumba e della Forza Democratica Alleata, Adf.

Decine di gruppi armati sono stati attivi nella Repubblica democratica del Congo, molto tempo dopo la fine ufficiale della guerra del 1998-2003. Le Nazioni Unite, nel mese di gennaio, hanno detto che la Repubblica Democratica del Congo era in un “punto di rottura”, dicendo che quest’anno cercherà più di 1,5 miliardi di dollari per rispondere all’aggravarsi della crisi umanitaria nel paese.

L’escalation di violenza nel centro e nell’est del Congo avviene in mezzo a una crisi politica nel paese, dovuta al rifiuto del Presidente Kabila di lasciare l’incarico dopo la scadenza del suo mandato nel dicembre 2016. Il ritardo nello svolgimento delle elezioni ha scatenato le violenze nel paese.

Luigi Medici