Diendéré si offre di mediare

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BURKINA FASO – Ouagadougou 29/09/2015. Il governo di transizione del Burkina Faso ha accusato, il 28 settembre, alcuni membri del Reggimento presidenziale di sicurezza (Rsp), unità militare che ha dato il via al colpo di stato, di aver rapito i soldati che li avevano disarmati oltre che di reclutare jihadisti.

Il generale Gilbert Diendéré (nella foto), già comandante Rsp, avrebbe fatto rapire i soldati che lo avevano disarmato, si legge in un comunicato del governo; il disarmo e lo scioglimento dell’unità è stata decisa il 25 settembre scorso.
I golpisti hanno «preso in ostaggio non solo i soldati che erano contrari al golpe, ma anche il personale delle Forze armate responsabile del ritiro delle armi. Peggio ancora, il governo è consapevole della mobilitazione delle forze straniere e gruppi jihadisti chiamati in aiuto», recita il comunicato. Il sequestro è stato cinfermartio poi da un altro comunicato della Difesa del paese.
Diendéré ha “confutato in blocco” le accuse del governo, ponendosi come “mediatore”. Diendéré, che aveva avuto un ruolo di primo piano nel rilascio di alcuni ostaggi in Mali facendo appello alle sue conoscenze, ha negato di aver contattato “gruppi jihadisti”.
Il governo ha invitato il popolo a “mobilitarsi” mentre le organizzazioni della società civile hanno lanciato lo slogan “fare resistenza attiva”, e “no a rappresaglia e vendetta privata”.