BURKINA FASO. Istituita la Brigata Laabal

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Il Consiglio dei Ministri del Burkina Faso, tenutosi mercoledì 18 giugno, ha decretato l’istituzione della “Brigata Laabal” in conformità con la legge n°32-2003/AN del 14 maggio 2003 relativa alla sicurezza interna. Il termine “laabal” nella lingua fulfulde indica rettitudine, onestà e irreprensibilità. La Brigata Laabal è un’iniziativa civica volta a ripristinare l’ordine sociale e promuovere una cittadinanza responsabile. A differenza delle tradizionali forze dell’ordine, la Brigata Laabal è stata progettata per incoraggiare e rafforzare comportamenti civici propositivi tra la popolazione, senza fare affidamento esclusivamente sulle forze di polizia o militari convenzionali.

L’obiettivo principale della Brigata Laabal è promuovere una cultura di responsabilità civica e disciplina sociale. Mobilitando cittadini e membri della comunità, il governo di Ibrahim Traoré cerca di affrontare le questioni di ordine pubblico e coesione sociale in modo da integrare il lavoro della polizia e degli altri servizi di sicurezza. Questo approccio si basa sulla convinzione che un ordine sociale sostenibile richieda la partecipazione attiva dei cittadini, non solo l’applicazione delle misure da parte delle autorità.

La creazione della Brigata Laabal riflette gli sforzi più ampi del Burkina Faso per rispondere alle sfide legate al mantenimento dell’ordine pubblico, soprattutto in un contesto di disordini sociali e di indebolimento dell’autorità statale dovuti in parte all’espansione a macchia d’olio del gruppo qaedista Jama’at Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin (JNIM). Non a caso, il nome della Brigata è stato preso in prestito dalla lingua parlata dall’etnia Fulani, che fa parte di una delle katiba più influenti affiliata proprio a JNIM. 

L’iniziativa mira a incoraggiare i cittadini ad adottare comportamenti responsabili nella vita pubblica, a supportare le forze di sicurezza fungendo da ponte tra la popolazione e le autorità, promuovere soluzioni comunitarie ai problemi sociali, riducendo la dipendenza da interventi coercitivi. 

I media burkinambè ci tengono a sottolineare che è importante non confondere la Brigata Laabal con unità militari o paramilitari presenti altrove, come la Brigata Azov in Ucraina o le brigate militari canoniche. La Brigata Laabal è specificamente un’iniziativa civile orientata alla comunità, non un’unità di combattimento o di polizia. La Brigata Laabal rappresenta un approccio innovativo del governo burkinambè per ripristinare e mantenere l’ordine sociale attraverso l’impegno civico e la partecipazione della comunità, piuttosto che attraverso le sole forze dell’ordine tradizionali.

Secondo il ministro della Sicurezza, Mahamadou Sana, la Brigata Laabal sarà uno strumento di prossimità e di regolamentazione sociale. Rileva e corregge le violazioni delle regole fondamentali della convivenza. Interverrà di fronte a comportamenti incivili, ad attacchi alle condizioni igienico-sanitarie e a comportamenti contrari alla disciplina collettiva. Non si tratta di una nuova forza di repressione. L’obiettivo è piuttosto quello di stabilire un approccio educativo e partecipativo. La brigata svolgerà un ruolo di regolatore sociale, supportando le forze di sicurezza esistenti. Una forza complementare e non armata. 

Agirà in sinergia con la polizia convenzionale attraverso missioni incentrate sulla sensibilizzazione, l’impegno civico e l’osservazione dei reati sociali. Potrebbe essere utilizzato nei mercati, nelle stazioni ferroviarie o nelle aree densamente popolate per promuovere il senso civico e il rispetto della convivenza. Il governo vuole fare di questa brigata una leva comunitaria, supportando comitati di monitoraggio, associazioni giovanili e strutture civiche. La Brigata Laabal potrebbe inaugurare una governance partecipativa, locale e inclusiva, meno incentrata sulla coercizione statale. Ora è necessario monitorarne l’attuazione, il reclutamento, la formazione e i meccanismi associati di controllo dei cittadini. Vale la pena ricordare che per esempio il Burkina Faso considera l’omosessualità un reato, dunque la Brigata Laabal potrebbe non essere socialmente approvata dal mondo occidentale e dalle organizzazioni internazionali che operano in Burkina.

Beatrice Domenica Penali

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