
Il presidente della Bulgaria Rumen Radev ha detto che la NATO è già coinvolta nella guerra in Ucraina, che, a suo dire, rischia un’escalation e un “Armageddon nucleare”.
La dichiarazione di Radev ai giornalisti del 3 giugno è arrivata in risposta alla decisione di alcuni membri della NATO di consentire all’Ucraina di utilizzare le armi fornite per attaccare obiettivi in Russia, riportano BneIntelliNews e BNT, la tv di stato bulgara.
“Finora c’erano due linee rosse che frenavano l’escalation incontrollata di questa guerra. La prima è limitare l’ambito geografico della guerra al solo territorio dell’Ucraina e la seconda è impedire uno scontro diretto tra le truppe della NATO e quelle della Russia. Con la decisione di consentire un attacco con armi occidentali all’interno della Russia e la formalizzazione dell’invio di consiglieri e istruttori in prima linea, queste linee rosse sono già state superate e, sfortunatamente, i nostri politici stanno diventando parte di tali decisioni inadeguate con tutte le conseguenze politiche”, ha detto Radev.
Il presidente bulgaro, accusato di essere filo russo, ha anche attaccato i politici bulgari filo-occidentali, dicendo che stanno distorcendo le sue parole riguardo alla possibilità di inviare truppe bulgare come parte della missione della NATO in Ucraina.
Secondo lui, la manipolazione e la distorsione della verità sono diventate una caratteristica permanente della politica bulgara.
“Vediamo come le mie parole vengono distorte, e vediamo che l’intera situazione riguardante gli sviluppi della guerra in Ucraina e il coinvolgimento della NATO in questo conflitto a tutti i livelli è un segreto di Pulcinella che sta diventando sempre più evidente. E questo coinvolgimento si sta approfondendo, e comporta il rischio di un’escalation incontrollata, il che significherebbe un armageddon nucleare, e tutte le speculazioni su questo argomento mirano a influenzare l’opinione pubblica”.
“Non ho mai categoricamente affermato che la Bulgaria abbia deciso di inviare truppe in Ucraina. I nostri autoproclamati euro-atlantici sono codardi e incapaci di prendere una simile decisione da soli, e sanno che saranno ostracizzati e cacciati dalla società, proprio come lo sono stati quando hanno cercato di cancellare il 3 marzo come festa nazionale. Altrimenti, se fossero lasciati a loro, manderebbero volentieri tutti i bulgari a combattere in Ucraina, per nascondere la loro falsa facciata euro-atlantica. Perché sono molto lontani dai valori euro-atlantici”, ha detto Radev.
Alla fine di maggio Radev ha affermato che tutti gli Stati membri della NATO sono coinvolti nella guerra in Ucraina “in un modo o nell’altro”.
Anna Lotti
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