Bulgaria, il nucleare fa discutere

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La Coalizione Blu bulgara di centro-destra (unione l’UDF e i DBS e altri tre partiti di minoranza) ha chiesto alla Corte costituzionale di giudicare il prossimo referendum sul futuro del progetto della centrale nucleare di Belene, a riferirlo la Sofia News Agency.

La coalizione, che conta 14 parlamentari, insiste sul fatto che il parlamento bulgaro non può pianificare un referendum nazionale su una questione “irricevibile”. Ai sensi della legge bulgara, infatti, il referendum non può essere tenuto su temi come: la fiscalità, la sicurezza sociale, e il bilancio nazionale. In realtà olà Bulgaria ha già rifiutato il progetto della centrale di Belene, giudicata dallo stesso governo come economicamente infattibile, ma i socialisti non la pensano allo stesso modo e dopo il rifiuto del governo hanno lanciato una raccolta firme per far indire il referendum che dovrebbe tenersi entro i prossimi tre mesi.
La Coalizione Blu ha sollevato la questione anche perché vi sono delle preoccupazione in merito sia all’offerta di Atomstroyexport controllata Rosatom che di recente ha alzando il suo credito di energia elettrica Co. a 1 miliardo di euro nei confronti della Bulgaria e l’apparizione di un fondo di investimento misterioso che si è offerto di portare a termine la costruzione della centrale. La Coalizione Blu dice che terrà una tavola rotonda con le ONG che operano nel settore dell’energia per discutere la legittimità di un tale referendum.