BULGARIA. Gazprom taglia le forniture, Atene garantisce aiuto

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All’annuncio da parte di Gazprom della decisione di bloccare la fornitura di gas naturale verso Polonia e Bulgaria, i governi dei due paesi hanno dichiarato che le riserve a loro disposizione permetteranno di far fronte alle prossime settimane, nell’attesa di trovare alternative. Ancor più che per Varsavia, la sfida si fa particolarmente difficile per Sofia, che importa il 90% del proprio gas naturale dalla Russia. Stando ai dati forniti da Bulgargas, inoltre, il paese ha solo il 18% di riserve a disposizione, a differenza dell’80% per Polonia, che pure importa “solo” il 50% del fabbisogno di gas naturale dalla Russia.

Eppure, secondo quanto affermato dal Ministro dell’energia bulgaro Aleksander Nikolov, le riserve di gas naturale a disposizione e le quantità garantite da altre forniture sarebbero sufficienti per almeno un mese. Nel frattempo, il governo di Sofia discuterà dettagli sulla fornitura, il trasferimento e le quantità necessarie di gas naturale con la Commissione europea.

In seguito all’annuncio di Gazprom, il Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha affermato che Atene intende fornire il proprio aiuto a Sofia. La dichiarazione del premier greco, che ha seguito la telefonata con l’omologo bulgaro Kiril Petkov, non contiene altri dettagli in merito. Reuters riporta che una fonte vicina al governo greco afferma che Atene intende fare in modo di fornire parte del gas che riceve dalla Russia attraverso il gasdotto Turkstream. Il governo greco ha inoltre confermato che entro la fine di giugno dovrebbe essere aperta anche l’Interconnector Greece-Bulgaria (IGB) che permetterebbe il passaggio di gas proveniente dall’Azerbaijan verso la Bulgaria.

Non che nel frattempo la decisione di Gazprom non abbia preoccupato il governo di Atene: in seguito a un incontro con i rappresentanti del settore energetico, il premier Mitsotakis ha affermato che la Grecia sarà in grado di ripagare il fornitore russo entro “gli ultimi dieci giorni di maggio”. Il blocco delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria sembra essere soltanto l’inizio: il 27 aprile il Presidente della Duma di Stato Vjačeslav Volodin ha affermato che Mosca intende chiudere i rubinetti verso tutti gli altri “paesi ostili”.

Carlo Comensoli