BRASILE. Sciopero ad oltranza del settore petrolifero

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I lavoratori brasiliani hanno sfidato un’ordinanza del tribunale lanciando uno sciopero di tre giorni che ha colpito le raffinerie di petrolio. La Fup, una federazione che riunisce la maggior parte dei sindacati dei lavoratori petroliferi brasiliani, ha affermato in una dichiarazione che la decisione del tribunale del lavoro di dichiarare illegale lo sciopero non ha “intimidito” i lavoratori. La dichiarazione, uscita il 30 maggio, ha lanciato appunto i tre giorni di astensione dal lavoro, riporta Efe.

Un giudice ha dichiarato illegale lo sciopero perché sarebbe stato “abusivo” e “compiuto per disturbare” la popolazione, minacciando di imporre una multa di 500.000 real in caso di sciopero. Lo sciopero dei lavoratori del petrolio è stato organizzato per sostenere i camionisti già in sciopero, che hanno chiesto alla compagnia petrolifera statale Petrobras di abbassare i prezzi del carburante, che sono fortemente aumentati a causa dell’aumento dei prezzi internazionali del greggio e per lo scivolamento del valore della moneta brasiliana.

Lo sciopero, secondo la Fup, è stato organizzato anche per chiedere le dimissioni del Ceo di Petrobras, Pedro Parente, e per denunciare un presunto piano del governo di vendere beni aziendali a società multinazionali. I sindacati dei lavoratori del settore petrolifero hanno affermato che l’interruzione del lavoro di 72 ore è un “avvertimento” e che, se le loro richieste non saranno soddisfatte, potrebbe verificarsi uno sciopero a tempo indeterminato.

La Fup, tuttavia, ha detto che lo sciopero non avrebbe portato ad una mancanza di carburante nel paese, in un momento in cui lo sciopero degli autotrasportatori, che è ormai al suo decimo giorno, ha causato una carenza di beni di prima necessità come la benzina e alcuni prodotti alimentari.

Lo scorso 27 maggio, il governo brasiliano e i sindacati dei camionisti hanno raggiunto un accordo per porre fine allo sciopero, anche se centinaia di camionisti hanno continuato a bloccare decine di strade per chiedere al governo di fornire maggiori garanzie sull’abbassamento dei prezzi del gasolio.

Maddalena Ingrao