BRASILE. Resta impunito il 92 per cento degli omicidi

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Il Brasile, con più di 60.000 omicidi all’anno, ha uno dei più alti livelli di impunità nel mondo, poiché solo l’8% degli omicidi portano a condanne penali, ha detto mercoledì l’ONG antiviolenza Rio de Paz. «Il 98 per cento degli omicidi in Germania sono puniti. In Giappone, oltre il 95 per cento. Ma in Brasile solo l’8% degli omicidi sono risolti», riporta Rio de Paz, ripresa da Efe.

Caso emblematico è l’omicidio dell’attivista per i diritti umani e consigliere comunale di Rio Marielle Franco, ancora irrisolto, anche se le autorità hanno arrestato due ex poliziotti in relazione al caso la settimana scorsa. Una delle persone arrestate è accusata di essere l’assassino, mentre l’altra è accusata di aver guidato l’auto usata nell’omicidio.

Le autorità devono ancora determinare però i mandanti. Per l’ong, il fallimento delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario nel risolvere i crimini incoraggia i criminali a continuare a delinquere, perché «chi uccide, chi ordina un omicidio, sa che non sarà punito (…) Vogliamo obiettivi misurabili, un calendario e un impegno del ministro della Giustizia» per ridurre il tasso di omicidi del Brasile dagli attuali 30 omicidi per ogni 100.000 abitanti. Per drammatizzare il messaggio, Rio de Paz ha eretto una gabbia gigante nella piazza Cinelandia di Rio de Janeiro: una cella vuota per simboleggiare l’impunità.

La cella è stata decorata con messaggi sia in inglese che in portoghese, come “Chi ha ordinato l’omicidio di Marielle?” e “Prigione vuota, ma la strada coperta di sangue”. Anche Amnesty International ha voluto ricordare a Rio l’anniversario dell’assassinio di Franco.

I direttori delle sezioni americana e brasiliana di AI e la madre del politico ucciso, Marinete Silva, si sono presentati davanti all’edificio del governo dello stato di Rio de Janeiro con un’installazione di scatole contrassegnate da lettere con la scritta “Chi ha ucciso Marielle?”. Le scatole contenevano petizioni con le firme di 778.000 persone da tutto il mondo che chiedevano giustizia per Franco.

Maddalena Ingroia