
Mentre l’Argentina lotta per riprendersi da decenni di spietato populismo, il Brasile prevede di produrre 390 milioni di tonnellate di cereali nel prossimo decennio, secondo uno studio pubblicato il 20 luglio dal Ministero dell’Agricoltura brasiliano.
Lo studio, intitolato Projections of Agribusiness, Brazil 2022/23 to 2032/33, afferma che la crescita sarà trainata principalmente da soia, mais di secondo raccolto e cotone e si baserà su una maggiore produttività. L’attuale produzione di cereali è di 313,8 milioni di tonnellate, riporta MercoPress.
Lo studio stima anche che la superficie coltivata a cereali aumenterà del 19,1%, passando da 77,5 milioni di ettari a 92,33 milioni di ettari, nello stesso periodo. I cereali comprendono arachidi, riso, avena, colza, segale, orzo, fagioli, sesamo, girasole, ricino, sorgo, grano e triticale, oltre a soia, mais e cotone.
Secondo il ministero, i 14,7 milioni di ettari aggiuntivi di colture cerealicole potrebbero provenire dalla conversione di aree degradate, per lo più da pascoli estensivi, senza intaccare la copertura vegetale del Paese. La soia dovrebbe rappresentare il 78% dell’aumento della superficie coltivata.
Lo studio prevede che nei prossimi dieci anni il Brasile aumenterà la produzione di soia del 20,6%, raggiungendo 186,7 milioni di tonnellate. Il Paese esporterà inoltre 121,4 milioni di tonnellate di soia, pari al 60,6% delle spedizioni globali.
Nello stesso periodo, la produzione di mais dovrebbe aumentare del 27%, raggiungendo i 160 milioni di tonnellate. Lo studio attribuisce questa crescita all’aumento della domanda da parte dei mercati esteri e al maggiore utilizzo del mais per la produzione di etanolo. «Il mais e la soia dovrebbero subire pressioni a causa del loro crescente utilizzo come colture rilevanti per la produzione di biocarburanti – biodiesel ed etanolo da mais», si legge nello studio. Il Brasile esporterà 69 milioni di tonnellate di mais nel 2032/33, guidando il mercato mondiale insieme agli Stati Uniti, con una quota del 30% delle spedizioni globali.
La produzione di cotone dovrebbe aumentare del 26,8%, fino a 3,6 milioni di tonnellate, nel prossimo decennio. Il Brasile rappresenterà il 12,5% della produzione mondiale di cotone nel 2030 e sarà uno dei maggiori esportatori globali di questo prodotto, insieme a Stati Uniti e India.
D’altra parte, si prevede che la produzione di riso e fagioli diminuirà nei prossimi dieci anni. La produzione di riso diminuirà del 2%, passando da 9,948 milioni di tonnellate a 9,749 milioni di tonnellate. La produzione di fagioli diminuirà del 5%, passando da 3,079 milioni di tonnellate a 2,926 milioni di tonnellate. Secondo lo studio, il consumo di entrambi i prodotti rimarrà stabile o diminuirà leggermente nel prossimo decennio.
Lucia Giannini