BRASILE. Lula e Bolsonaro si scambiano accuse e volgarità nel faccia a faccia televisivo

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Il presidente in carica del Brasile Jair Bolsonaro e l’ex capo di Stato Luiz Inácio Lula da Silva si sono scambiati aspre discussioni, colpi bassi, bugie, insulti e linguaggio scurrile durante il dibattito televisivo di domenica scorsa in vista del ballottaggio del 30 ottobre. Ci sono stati anche silenzi imbarazzanti e qualche risata ironica tra i due rivali.

I principali argomenti di Lula contro Bolsonaro sono stati la gestione da parte di quest’ultimo della pandemia COVID-19, la crisi economica che colpisce i più poveri del Paese e la distruzione della foresta amazzonica. Dall’altra parte, Bolsonaro ha sottolineato la corruzione sotto Lula, riporta MercoPress.

«Petrobras è stato il più grande scandalo di corruzione dell’umanità. Hanno saccheggiato 90 miliardi di reais (circa 18 miliardi di dollari). Ti sei infilato i soldi nel culo e li hai distribuiti agli amici», ha affermato Bolsonaro. Lula ha riconosciuto l’esistenza di corruzione nella compagnia petrolifera statale, ma ha assicurato che tutto è stato scoperto grazie alla trasparenza del suo governo. Bolsonaro ha anche ricordato i legami di Lula con i leader latinoamericani Daniel Ortega del Nicaragua, Nicolás Maduro del Venezuela, Gustavo Petro della Colombia o Alberto Fernández dell’Argentina, che ha collegato al comunismo, e ha criticato Ortega per l’arresto dei sacerdoti, la chiusura delle chiese e dei media.

«Voglio un Paese libero, dove la libertà di espressione sia rispettata, dove la proprietà privata sia rispettata, dove si possa tornare a casa in sicurezza, andare al lavoro, andare a scuola… Vogliamo un Paese senza droghe; Lula libererà le droghe; rispettiamo la vita, no all’aborto; e rispetto per le religioni», ha detto Bolsonaro nel suo discorso conclusivo. «Questo è il Paese che vogliamo, non quello di Lula».

Il candidato di sinistra ha affermato di essere l’unico a difendere la democrazia. «Voglio governare il Paese in modo democratico, come ho fatto due volte». Bolsonaro ha accusato il suo rivale di “avere un patto” con il narcotrafficante Marcos Camacho, alias Marcola, Lula ha riso di queste accuse e ha collegato Bolsonaro alla criminalità e alla povertà, sottolineando i legami di quest’ultimo con i gruppi paramilitari che controllano decine di favelas a Rio de Janeiro. «Bolsonaro sa che chi si occupa del crimine organizzato non sono io. Chi ha rapporti con i miliziani non sono io. E lui sa chi è».

Lucia Giannini