Brasile sale l’occupazione ma non la stabilizzazione dei lavoratori

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BRASILE – Rio.  Scende il tasso di disoccupazione in Brasile attestandosi al 5,3% nel mese di ottobre dal 5,4% nel mese di settembre, a riferirlo l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE). Questo – sostiene l’autorità competente – è il livello più basso dal 2002 in sei aree metropolitane intervistate dall’istituto.

 

Rispetto a ottobre dello scorso anno (5,8%), si registra una diminuzione di 0,5 punti percentuali. Aumenta leggermente il reddito del lavoratore medio dello 0,3% rispetto a settembre, raggiungendo i 1.787,70 real nel mese di ottobre.

Il dato però che va rilevato è che i contratti formali nel settore privato non ha subito variazioni rispetto a settembre, rimanendo a 11.5 milioni di lavoratori. Questo significa che l’occupazione è sì, cresciuta nei sei centri metropolitani, anno su anno, ma solo quelli irregolari. Anche in Brasile, nonostante la crescita del Pil, sembra difficile trovare un lavoro stabile e regolare. Nel confronto annuale, c’è stato un aumento dell’occupazione ( contratti regolari ma a termine) nel 3,2%, che rappresenta un ulteriore 356 000 posti di lavoro in un anno.

Le prestazioni per regione, nel confronto mensile, il tasso di disoccupazione è salito a Recife (5,7% al 6,7%), a Salvador (6,2% al 7%), Rio (4,4% per 4,6%) e Porto Alegre (3,6% al 3,8%). Mentre è diminuito a Fell a San Paolo (6,5% al 5,9%) e Belo Horizonte (4% al 3,9%).