Ogni dieci minuti un morto in Brasile

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BRASILE – San Paolo 12/11/2014. Il Brasile ha registrato 53.646 morti violente nel 2013, il che significa che una persona è stata uccisa ogni 10 minuti, secondo i dati presenti nello Studio annuale sulle Sicurezza pubblica brasiliana, presentato l’11 novembre a San Paolo.

Il numero, che comprende omicidi intenzionali e morti in rapine, assalti e le lesioni corporali nel 2013, rappresenta un aumento del 1,1 per cento rispetto al 2012.

Di questo totale, 2.212 persone sono state uccise in operazioni di polizia per una media di sei morti al giorno per mano degli agenti, mentre 490 poliziotti sono stati o uccisi o sono morti in azioni di polizia. Lo studio ha rilevato che il 53,3 per cento delle persone uccise in Brasile era di età compresa tra i 15 e i 19 anni, il 68 per cento di colore  e il 93,8 per cento di sesso maschile.

Per quanto riguarda lo stupro, il Brasile l’anno scorso ha registrato 50.320 casi, un leggero aumento del 0,19 per cento rispetto al 2012, ma secondo lo studio, il numero potrebbe triplicare perché solo il 35,5 per cento delle vittime ha denunciato alle autorità il reato subito. Il numero di persone in carcere nel paese nel 2013 ha aggiunto quota 574.207 unità, di cui il 40,1 per cento in attesa di giudizio, uno dei motivi per cui il sistema carcerario del paese è sovraffollato da decenni (nella foto l’immagine di un carcere brasiliano).

Il documento indica inoltre che la violenza è costata al Brasile 258 miliardi di reais (un po’ più di 101 miliardi di dollari) nel 2013, una somma pari al 5,4 per cento del Pil.