
Durante un’intervista andata in onda su UOL Interview, il leader dell’opposizione alla Camera dei deputati brasiliana, Alessandro Molon (PSB-RJ) ha messo in guardia il paese dal fatto che il Presidente Jair Bolsonaro voglia mettere in atto un colpo di Stato.
Le parole di Molon sono state: «La nostra percezione è che il Presidente, alla prima occasione che gli si presenterà, tenterà un colpo di stato. Questo momento di calma sarà solo temporaneo. Non appena si sentirà minacciato, Bolsonaro vorrà usare le forze armate contro il Parlamento. L’escalation autoritaria del governo è evidente, ma un colpo di Stato per poter essere messo in atto ha bisogno del sostegno delle Forze Armate che, fortunatamente, non gli è stato concesso»
All’inizio della settimana scorsa Bolsonaro ha sostituito il ministro della Difesa, il Generale Fernando Azevedo y Silva con il Generale Walter Souza Braga Netto, più vicino alle sue posizioni. Il giorno dopo Braga Netto ha sostituito i comandanti dell’Aeronautica, della Marina e dell’Esercito.
«Questo – ha dichiarato il leader del PSB-RJ – dimostra la serietà del momento e quanto Bolsonaro, contrariamente a quanto cerchi di dimostrare, sia in disaccordo con le Forze Armate».
Nel pieno della crisi, i leader dell’opposizione e della minoranza al Senato e alla Camera, durante l’ultima assemblea, hanno presentato una nuova richiesta di licenziamento nei confronti dell’ex capitano dell’Esercito. Secondo loro Bolsonaro starebbe cercando di appropriarsi in modo autoritario, indebito e per interessi personali delle Forze Armate, con una chiara minaccia alla democrazia, e tentando una “cooptazione delle forze armate”, evidenziata dalle dimissioni del Capo della Difesa e dei Capi delle tre forze.
Bolsonaro avrebbe infatti voluto che il ministro della Difesa prendesse una posizione pubblica contro la decisione che consentiva all’ex presidente Lula (PT) di presentarsi come candidato alle elezioni del 2022. Secondo Molon: «Era evidente che l’alto comando non avrebbe permesso al Presidente di scegliere qualcuno che pensava si sarebbe prestato ad utilizzare l’esercito per fare pressione sul Congresso e la magistratura. Il tentativo di Bolsonaro di utilizzare le forze armate costituisce un crimine di responsabilità e motiva la recente richiesta di impeachment, presentata dall’opposizione. Il Congresso Nazionale si renderà conto che l’impeachment è l’unica soluzione. Il Presidente non cambierà, in quanto si rifiuta di migliorare e diventare un Presidente, oltre che un essere umano, migliore. Continua a comportarsi in modo negativo e questo aumenterà la pressione popolare al Congresso».
Una delle possibilità paventate è che Centrão abbandoni la barca del Presidente. In questo modo, anche se i ministeri fossero assegnati ai partiti di quel gruppo politico, non tutti accetterebbero di far parte di un “suicidio politico” (come Molon definisce il mantenimento del sostegno a Jair Bolsonaro).
Molon sostiene inoltre che, nonostante in una sola settimana ci siano stati cinque cambi ministeriali, il ‘ballo del potere’ non sia ancora finito: «Uno dei prossimi obiettivi è il Ministro dell’Ambiente, Ricardo Salles, la cui gestione è stata definita disastrosa perché ha completamente rovinato e distrutto l’immagine del Brasile come potenza ambientale. Tutto ciò che il Paese ha costruito in questi dieci anni, lui lo ha distrutto. Siamo quindi favorevoli ad un’unione di sinistra, così da evitare la rielezione di Bolsonaro. La prossima mossa, insieme ai partiti allineati con gli ideali socialisti come PSB, PT, PSOL, sarà quella di aggregare i gruppi più vicini a Centrão in un’unica lista. Il PSB discuterà sicuramente con queste due forze, valuterà la loro fattibilità e farà uno sforzo per unirle. Non so se avrà successo, ma se ciò non dovesse avvenire, il PSB prenderà la sua decisione considerando una serie di altri fattori».
Coraline Gangai