BOSNIA ERZEGOVINA. Riapre la funivia di Sarajevo

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La funivia di Sarajevo ha riaperto il 6 aprile scorso, 26 anni dopo la sua distruzione, all’inizio degli anni Novanta; ultimo simbolo della capitale bosniaca ricostruito. Centinaia di persone si sono precipitate, riporta Afp, in una soleggiata giornata primaverile per godere della vista mozzafiato dalla montagna Trebevic che domina la città.

Le 33 cabine sono dipinte con la bandiera bosniaca e i colori delle Olimpiadi del 1984. Segue lo stesso percorso della precedente funivia, passando dal centro storico a Trebevic, montagna sopra la città. La cabinovia, che collegava Baščaršija, la parte ottomana di Sarajevo, a Trebevic, fu inaugurata nel 1959. Trasportava migliaia di persone ogni giorno sulle piste da neve, e la montagna divenne un punto principale durante le Olimpiadi Invernali del 1984, ospitando le piste da bob dei Giochi.

L’evento ha fatto rivivere i ricordi del periodo prebellico. Il declino della funivia è iniziato con l’assassinio, nel marzo 1992, della sua guardia Ramo Biber, una delle prime vittime della guerra in Bosnia del 1992-1995.

Il conflitto tra croati, musulmani e serbi ha mietuto quasi 100.000 vittime; ancora oggi le tensioni sono alte.

Dal monte Trebevic, le forze serbo-bosniache tennero Sarajevo sotto assedio; la funivia ora supera l’ex linea del lungomare. L’assedio di Sarajevo durò 44 mesi, il più lungo nella storia della guerra moderna, e ha ucciso più di 11.000 persone. Tra le vittime vi furono 1.600 bambini e adolescenti.

Edmond Offermann, un medico statunitense di origine olandese che ha sposato una donna bosniaca prima della guerra, è stato il finanziatore principale del progetto di recupero. «Nel 1998 sono tornato a Sarajevo (…) Ero lassù nelle trincee e mi resi conto dell’importanza di stabilire un collegamento tra la cima della montagna e la città, le due parti che per quattro anni sono state in guerra tra loro», riporta Afp. Offermann, 58 anni, ha dichiarato che la sua motivazione era quella di rinnovare questo legame.

Ha donato 4 milioni di dollari, 3,3 milioni di euro, per la ricostruzione della funivia, quasi la metà dell’importo complessivo. «Abbiamo ricostruito l’ultimo dei simboli distrutti di Sarajevo», ha detto il sindaco Abdulah Skaka. Sottolineando che il rinnovamento del cavo non sarebbe stato possibile senza Offermann e sua moglie, Maja lo ha definito un «monumento al loro amore».

Anna Lotti